Incentivi europei in arrivo? Bene, ma si faccia presto

Piano d'azione UE: perché non si parla più di ecobonus europei?

di Michele Crisci, presidente di UNRAE

È un dato positivo che si stia valutando l’introduzione di incentivi europei, ma è determinante fare presto per scongiurare il pericolo di un blocco della domanda. Inoltre, è ugualmente necessario

introdurre con tempestività e chiarezza la revisione per le sanzioni per lo sforamento dei target sulle emissioni di CO2, per evitare il rischio di effetti irreversibili.
Per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica e rinnovo del parco circolante, a livello nazionale, devono essere stanziati fondi sufficienti per rivedere il regime fiscale in Italia, che è inadeguato e penalizzante rispetto a quello degli altri paesi europei.
UNRAE evidenzia, infine, come sottolineato nel Rapporto sulla Competitività presentato da Mario Draghi alla Commissione Europea lo scorso 9 settembre e ribadito dall’ACEA e da
altre Associazioni,
che, per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni, è necessario accelerare la diffusione di una rete di ricarica adeguata, attualmente del tutto insufficiente a livello europeo e a livello nazionale.
UNRAE, ritiene fondamentale introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in infrastrutture di ricarica fast (oltre 70 kW) nel triennio 2025-2027.
Foto da ufficio stampa UNRAE

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