In moto: la mia prima volta a un raduno molto speciale.

di Francesco Fontana Giusti

 

Non ho mai partecipato ai raduni motociclistici e quello che vi sto per raccontare non ha nulla a che fare con le normali competizioni d’auto a cui ero abituato. Perché la rievocazione della storica gara “Roma – Castellammare Adriatico” dello scorso 23 settembre è stata qualcosa di completamente diverso e per questo molto più emozionante.

Non c’era agonismo, né esibizionismoQuello che ho avvertito sin dal primo istante è stato un forte senso di amicizia che attraversava gli animi dei partecipanti. E poi c’erano loro, le indiscusse protagoniste: Harley Davidson, Triumph, Guzzi, Ariel, Vincent, Sunbeam… 30 moto d’epoca, tutte meravigliose, insieme a 30 incredibili compagni di strada.

 

Motociclisti in sella alle loro emozioni

 

Quando il mio amico caro Filippo Nuccitelli di Rondine Motors mi ha inviato alla prima tappa del raduno, non avevo idea del particolare contesto in cui mi sarei trovato.

Ho raggiunto il gruppo appena dopo pranzo, purtroppo in una banalissima auto di nuova generazione che ho dovuto parcheggiare il più lontano possibile, per evitare di dare troppo nell’occhio e di apparire come il classico imbucato alla festa.

Dopo aver fatto un piccolo giro tra le “bellezze di un tempo” e aver ammirato la collezione privata di side cars d’epoca del duca Giulio Grazioli Lante della Rovere, ho avuto l’occasione di intervistare l’organizzatore dell’evento, Giuseppe Briganti, una persona davvero interessante, con una personalità molto carismatica e un viso così espressivo da sembrare un attore di cinema. Ascoltarlo mi ha fatto venire i brividi, perché è riuscito a trasmettermi l’atmosfera unica che anima questa storica manifestazione motociclistica.

“Senza la passione non si va da nessuna parte” mi dice Giuseppe, e io non posso che essere d’accordo con lui, perché ho visto con i miei occhi quanta strada si può fare e quante nuove amicizie possono nascere a bordo delle proprie emozioni.

 

Quando vai in moto, non c’è Ferrari che tenga

Ho conosciuto Federico Marcellino, che si occupava del marchio Laverda, alcuni anni fa. Era considerato un vero “corsaiolo” e correva forte Federico, forte davvero! Oggi forse ha perso un po’ di incoscienza, lui la chiama così, ma la passione per le moto quella con la P maiuscola gli è rimasta addosso come un marchio a fuoco.

“La passione per le moto non va via, ce l’hai nel sangue…. la moto è una cosa a parte… la ami, la stringi”

Sentirlo parlare e veder brillare i suoi occhi è stato più emozionante che assistere a una gara di Formula 1.

 

Se si perde la passione, si perde tutto

Sergio Arienzo prima di essere un motociclista è stato un appassionato “saabista” e già per questo mi è stato simpatico da subito. Una passione, la sua, che non fa differenze, quando si parla di innovazione, design e senso di libertà.

La sua passione per le due ruote si è fatta strada quando era bambino: primo motorino addirittura a 7 anni, la 125 a 13 anni, e così via. Per lui la passione è una questione di sopravvivenza, perché senza non può vivere. Per questo ha deciso di proporre al Comune di Roma un grande evento per rivivere tutti insieme il vero motorismo storico, dalle carrozze fino alle auto e moto d’epoca.

Per Sergio si tratta di un’autentica missione e aggiunge :

Bisogna tramandare la passione …. se si perde questa si perde tutto

 

I know you! I know your red pants!

Solo un creativo ed ex pubblicitario come Claudio Antonacci poteva inventarsi un personal brand come questo: L’uomo con i pantaloni rossi!

Un’idea partita da un paio di pantaloni rossi che il nipote non voleva indossare e che vennero regalati proprio a lui. Non ci crederete, ma quei pantaloni hanno praticamente fatto il giro del mondo diventando nei raduni motociclistici il suo simbolo distintivo. Guai però a dimenticarli nell’armadio o a cambiare tonalità di rosso, perché i fan di Claudio (e dei suoi pantaloni) non amano perdersi tra troppe sfumature.

Amante di tutto quello che può offrire la vita, Claudio si definisce un “Appassionato di Passioni”.

Durante la divertente intervista che abbiamo fatto, ha deciso di lanciare un appello rivolto a tutti i cultori di moto d’epoca, di cui voglio riportare un breve passaggio:

… Vi prego non trattatele come delle Burago in scala 1:1. Sono fatte per muoversi, non per stare sui piedistalli!…

Questo è il vero motivo che lo ha spinto a partecipare al raduno, perché la vera passione di Claudio non è la moto, ma l’avventura vissuta su strada.

Conoscete il marchio Royal Enfielfd? Qualunque sia la vostra risposta, Fabrizio di Ruscio è l’uomo che fa per voi, perché oltre ad essere il concessionario di questo storico marchio a Roma, è un vero cultore di questo affascinante mondo.

 

La moto vintage è cool

Parlare con Fabrizio mi ha fatto ricordare quando tantissimi anni fa un amico mi propose di andare con lui in India per fare un servizio fotografico a un gruppo di motociclisti Royal Enfield che stava organizzando un tour. Purtroppo all’ultimo minuto tutto saltò ma, come spesso accade a noi viaggiatori, anche solo l’idea di viaggio ci fa viaggiare.

Come mi ha spiegato Fabrizio, le nuove generazioni si stanno avvicinando sempre di più a questo tipo di moto.

“C’è un ritorno al vintage, al classic da parte dei giovani” perché la moto in fondo è uno strumento di socializzazione, un simbolo di appartenenza ad un gruppo, oltre ad essere un simbolo di libertà.

 

Questo weekend vi porto in giro tra storia e passioni. 

30 moto, 30 marchi storici, ma soprattutto 30 persone appassionate, entusiaste e unite tra loro dallo stesso obiettivo: vivere l’emozione del viaggio.

Se siete interessati a scoprire queste chicche d’epoca e le particolari storie dei miei speciali amici di strada, vi invito a fare un salto sui miei canali social Instagram e Facebook dove nei prossimi giorni pubblicherò il mio tour fotografico sul raduno.

Fate correre le emozioni. Oggi è FRAday.

 

Recommended Posts