Il punto di AlixPartners: l’intero settore automotive è sotto pressione

Il punto di AlixPartners: l'intero settore automotive è sotto pressione
Foto: Dario Duse, EMEA Leader per Automotive & Industrial e Italy Country Head di AlixPartners
Il settore dell’auto è sempre più messo a dura prova dalle tensioni generate da mercati occidentali stagnanti, dall’avanzata dei costruttori cinesi e dalle incertezze normative. In Italia, l’obiettivo di ritorno a 1 milione di veicoli prodotti si allontana sempre di più. Nel frattempo procede l’elettrificazione con ritmo leggermente aumentato grazie al contributo delle flotte, mentre l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nell’industria diventa sempre più significativa. È quanto emerge dal recente aggiornamento del Global Automotive Outlook di AlixPartners in occasione dell’IIA svoltosi a Monaco di Baviera.
I brand cinesi continuano a crescere in Europa con prodotti competitivi e strategie aggressive, ma devono combattere una guerra sui prezzi nel mercato domestico dove si assiste a un necessario consolidamento.


“I costruttori cinesi continuano ad avere un vantaggio significativo legato a tempi di
sviluppo – anche del 50% inferiori -, costi e tecnologie competitive”, commenta Dario Duse, EMEA Leader per Automotive & Industrial e Italy Country Head di AlixPartners, società di consulenza globale. “Tuttavia, la guerra dei prezzi in corso sul mercato locale continuerà per diversi anni, accelerando il consolidamento dell’industria cinese che passerà da 130 a 15-20 brand nel giro di 6 anni. Si rafforzerà quindi il percorso di crescita dei “vincitori” che, oltre a incrementare l’export, acquisiranno le quote di mercato oggi in mano ai piccoli costruttori locali”.
 
“In questo modo la traiettoria di sviluppo sarà ancor più solida e l’aumento dei volumi consentirà maggiori economie di scala, con profitti che già negli ultimi trimestri sono superiori a quelli dei costruttori statunitensi: rispettivamente circa 3% per i cinesi (in crescita) contro 1,4% degli americani e circa 4% degli europei (in riduzione del 70% e 60% rispetto al Q2 2023)”.

In Italia e in Europa i volumi di vendita 2025 saranno in contrazione rispettivamente del
3% e 2% vs il 2024, e le modeste aspettative di recupero sui volumi di produzione sono legate sostanzialmente alla localizzazione di player cinesi in Europa: produzione in Europa in calo del 24% nel 2025 rispetto al 2017, mentre in Italia la produzione è scesa del 54% nel 2025 rispetto al 2017 (ultimo anno con volumi di produzione superiori al milione di veicoli).

“In aggiunta alla domanda debole legata a una situazione economica non brillante,
l’incertezza normativa collegata al Green Deal continua a pesare sulle vendite. Anche dopo i recentissimi confronti e nonostante l’urgenza da più parti sottolineata, non ci sono vere decisioni di cambiamento prese ma solo aperture ancora generiche verso la neutralità tecnologica. L’elettrico è in modesta accelerazione rispetto al 2024 (+3%. di quota BEV in Europa nel primo semestre del 2025) ma rimane lontano dagli obiettivi. La crescita è sostanzialmente legata alle flotte aziendali, la cui sostituzione periodica potrebbe agevolare il superamento di alcune condizioni limitanti la penetrazione del BEV, come il prezzo. Ad esempio, in Italia i BEV hanno una share nelle flotte del 50% maggiore rispetto alla media di mercato. Considerato il valore residuo più basso per i BEV, il rinnovo delle flotte potrebbe renderli accessibili anche ai privati”, continua Duse.

I margini dei costruttori in questo contesto sono in marcato calo (4,5% medio nel secondo trimestre 2025 contro 7,8% nel secondo trimestre 2023). In particolare i costruttori cinesi, in passato con profittabilità inferiore agli altri, nel Q2 del 2025 hanno registrato un EBIT del 3% circa, mentre gli europei e gli americani hanno visto un crollo della profittabilità di 6% e 3.5%. rispettivamente negli ultimi due anni.


“I profitti dei costruttori, innaturalmente alti nel periodo post – COVID, sono tornati a
essere inferiori a quelli dei fornitori (4,5% contro 6,5% EBIT nel Q2 2025). Con questi valori di profittabilità, l’indebitamento dei costruttori cresce e diminuisce ancor di più il rapporto tra i due valori, fondamentale per la sostenibilità finanziaria del business”, afferma Fabrizio Mercurio, Director nella practice Automotive di AlixPartners.

Anche nell’industria dell’auto, l’intelligenza artificiale è invece sempre più un veicolo di opportunità che gli OEM hanno iniziato a utilizzare con maggiore frequenza per creare efficienza in ambito produttivo e nell’area vendite e marketing.

“Sono stati identificati più di 110 use cases di applicazione dell’AI nell’industria
automotive, con forte crescita negli ultimi anni e con ambito di applicazione principale legato al prodotto e al processo produttivo (circa 40% delle applicazioni). Esistono tuttavia importanti opportunità abilitate dall’AI anche nel mondo Sales&Marketing. Qui le applicazioni sono meno diffuse rispetto a quelle su prodotto e manifattura (circa 25% dei casi) ma potrebbero ridurre del 30% il costo per lead, oltre a migliorare l’efficacia del processo di vendita, per esempio con campagne più personalizzate e l’utilizzo di chatbot intelligenti”, conclude Emanuele Cordone – Director nella practice Automotive di AlixPartners.

Foto ufficio stampa AlixPartners

 

 

Recommended Posts