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Nonostante i veicoli elettrici stiano diventando sempre più popolari in tutto il mondo, numerosi automobilisti italiani non hanno ancora preso in considerazione l’idea di rinunciare alle auto con motore a combustione interna. I veicoli elettrici non solo sono più cari di quelli tradizionali, ma si svalutano più rapidamente. Nonostante l’infrastruttura di ricarica italiana sia abbastanza sviluppata, con oltre 47.000 punti di ricarica, rimangono considerevoli problemi per quanto riguarda la velocità di ricarica, la fruibilità dei sistemi di ricarica di vari fornitori e lo sfruttamento improprio dei parcheggi da parte dei conducenti di veicoli non elettrici. Gli esperti del settore automobilistico della società di analisi dei dati sui veicoli carVertical prevedono che i veicoli elettrici potrebbero trovare qualche difficoltà nel mercato italiano dell’auto, a meno che non vengano sostenuti dalle autorità.
I veicoli elettrici si svalutano più rapidamente
I veicoli elettrici possono costare fino al 30% in più rispetto a una vettura analoga con motore Diesel o a benzina. Questa è una differenza notevole che molti acquirenti non sono disposti a sostenere, sebbene le auto elettriche siano tipicamente più economiche da mantenere (-42% secondo uno studio di SicurAUTO.it), in quanto vengono a mancare le parti in movimento del motore a scoppio.
Anche i veicoli elettrici usati risultano essere piuttosto costosi, quindi i rivenditori sono spinti ad abbassare il prezzo, provocando un deprezzamento eccessivo. Il motivo principale del mancato acquisto di una macchina elettrica consiste spesso nella scomodità di ricaricare l’auto, nella rapidità con cui cambiano le tecnologie (specialmente delle batterie) e nel fatto che la sua autonomia è a volte piuttosto limitata.
Secondo carVertical, un’auto elettrica di 5 anni conserva solo il 53,9% del suo valore iniziale, una percentuale significativamente più bassa rispetto ai veicoli ibridi (63%), a quelli Diesel (62,8%) e a quelli a benzina (76,4%).
“La mancanza di infrastrutture di ricarica rapida in Italia rende gli autoveicoli elettrici meno attraenti. Soprattutto per le persone che vivono in quartieri urbani o che viaggiano frequentemente per lavoro. A meno che non si disponga di una stazione di ricarica a casa o al lavoro, ricaricare un veicolo elettrico nelle stazioni di ricarica pubbliche può diventare un problema in termini di tempo, soprattutto perché le APP non sempre sono efficienti. Peraltro, la ricarica elettrica non risulta essere significativamente più economica rispetto al rifornimento di un’auto a benzina, Diesel o ibrida“, spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Responsabile delle Comunicazioni di carVertical.
L’occultamento di danni e le falsificazioni del contachilometri sono piuttosto comuni tra le auto elettriche
Il mercato delle auto usate in Italia è ricco di veicoli che presentano danni occulti e contachilometri falsificati, il che significa che gli acquirenti pagano troppo per un veicolo in cattive condizioni. Il 12,7% delle auto Diesel in Italia è stato oggetto di incidenti e il 10,6% delle auto controllate da carVertical ha subito una truffa del contachilometri. Per quanto riguarda i veicoli a benzina, la situazione è ancora peggiore: il 23% ha subito danni e il 10,8% ha subito una frode sul numero di chilometri riportati sul cruscotto. Anche le auto ibride hanno un’alta percentuale di danni occulti (18,2%) e il 3% di veicoli con contachilometri falsificati.
I veicoli elettrici non fanno certo eccezione. Il 21,3% di tutte le auto elettriche verificate su carVertical è risultato essere stato danneggiato e il 7,5% presenta un contachilometri falsificato. Dal momento che gli acquirenti in genere controllano lo storico dei veicoli più recenti, questi numeri tra i veicoli elettrici più vecchi potrebbero essere ancora più elevati.
“Quando un’auto è oggetto di truffa del contachilometri, può risultare difficile gestire la sua manutenzione e questo può portare a costose riparazioni nel lungo termine. I produttori offrono in genere 8 anni o 160.000 km di garanzia per le batterie. I consumatori possono acquistare un veicolo con 100.000 km sul contachilometri, pensando di avere ancora una garanzia, quando in realtà il chilometraggio originale è superiore a 160.000 km. Se dovesse accadere qualcosa alla batteria, saranno costretti a coprire autonomamente il costo delle riparazioni”, afferma Buzelis.
Molti veicoli elettrici diventano inesigibili dopo un incidente
Per quanto riguarda il valore medio dei sinistri, le differenze tra i veicoli elettrici e le auto con motore a combustione interna sono considerevoli. Secondo i dati di carVertical, il valore medio dei danni subiti da un veicolo Diesel è di 3.967 euro, da un veicolo a benzina di 6.911 euro, da un veicolo ibrido di 4.228 euro e da un’auto elettrica di 14.337 euro.
Non è una semplice coincidenza che la riparazione di un veicolo elettrico che ha subito un sinistro sia più costosa. Se la batteria, per esempio, dovesse essere danneggiata e fosse necessario ripararla o addirittura sostituirla, i costi aumenterebbero sicuramente. La sostituzione della batteria, a volte, può costare più del valore del veicolo stesso. Ecco perché molte auto elettriche, dopo un incidente, vengono semplicemente rottamate. D’altra parte, i veicoli elettrici sono presenti sul mercato praticamente da 10-15 anni, e questo spesso aumenta il prezzo medio delle auto elettriche, di conseguenza i danni potrebbero rivelarsi ancora più costosi da riparare.
“L’industria dei veicoli elettrici si sta evolvendo e in futuro ci saranno sicuramente più auto elettriche in circolazione, mentre al momento solo 1 auto nuova su 20 in Italia è elettrica. Questo testimonia il fatto che esse siano ancora troppo costose o troppo problematiche per gli acquirenti e che possano essere fonte di notevoli spese in caso di incidente”, afferma Buzelis.
La manutenzione dei veicoli elettrici sta diventando più costosa
“Sebbene Tesla abbia alimentato il mito delle auto elettriche che non richiedono manutenzione, altre Case automobilistiche prevedono piani di manutenzione regolari con cadenza di 1 o 2 anni, spesso obbligatori per mantenere la garanzia sulla batteria. Un recente studio di SicurAUTO.it ha dimostrato (sulla base dei dati ufficiali dei costruttori) che i piani di manutenzione hanno un costo medio di 160 euro, superiore del 20% rispetto alla prima indagine condotta nel 2019″, spiega Claudio Cangialosi, direttore di SicurAUTO.it.
Inoltre, alcuni marchi stanno iniziando a offrire servizi di connettività gratuiti sulle auto elettriche per un periodo di tempo inferiore rispetto alle auto a combustione interna. In questo modo, il rischio è che le Case automobilistiche tendano ad aumentare i margini di profitto relativi ai servizi post-vendita delle auto elettriche. Questi e altri argomenti sono trattati nel 3° Rapporto Aftermarket di SicurAUTO.it (https://www.sicurauto.it/speciali/report-auto-connesse-ed-elettriche-le-opportunita-di-oggi-e-domani/).