“Mai più soli”: supporto psicologico gratis per i familiari delle vittime della strada

Valentina Borgogni copia

Foto: Valentina Borgogni

Un supporto psicologico gratuito a chi è stato coinvolto in un incidente stradale e ai familiari delle vittime. Bagno a Ripoli, dopo Firenze, è il primo comune dell’area fiorentina ad accogliere il progettoMai più soli”, ideato e promosso dall’Associazione Gabriele Borgogni. Si è partiti il 3 maggio con il bando pubblico che, in collaborazione con l’Ordine degli psicologici della Toscana, permetterà di individuare le figure professionali a cui affidare il servizio (info, requisiti e domande sul sito: https://www.gabrieleborgogni.com/).

Il progetto prevede di fornire assistenza psicologica gratuita, oltre che alle vittime e ai loro cari, anche agli operatori di polizia coinvolti in eventi di infortunistica e mortalità stradale. Avviato a Firenze nel giugno scorso, il progetto estendendosi a Bagno a Ripoli amplia il suo bacino d’utenza con un’ottica di respiro metropolitano. Un’iniziativa resa possibile grazie al contributo della Fondazione CR Firenze che ha raddoppiato, portandolo a 20mila euro, il ricavato di una partecipata campagna di crowdfunding. 

Il progetto a Bagno a Ripoli si svolgerà sulla scia del protocollo di intesa sottoscritto recentemente dall’amministrazione e dall’Associazione Borgogni (che porta il nome di Gabriele, giovane fiorentino rimasto ucciso durante un incidente stradale il 4 dicembre del 2004) per promuovere la sicurezza stradale, contrastare la pirateria su strada, prevenire gli incidenti e ridurre il numero delle vittime. 

“Ogni incidente – afferma il sindaco Francesco Casini – è un fatto traumatico, sia per le persone coinvolte sia per il familiari delle vittime, ma anche per gli operatori di polizia municipale chiamati a intervenire in situazioni che hanno forti ripercussioni sul piano emotivo. Il progetto ‘Mai più soli’, bellissimo fin dal nome, offre assistenza qualificata gratuita nel momento più delicato del dolore e della perdita. Un progetto di grande umanità e civiltà che come amministrazione siamo orgogliosi di ospitare. Un ringraziamento di cuore all’Associazione Borgogni che lo ha ideato e lo sta facendo crescere. E un grande ringraziamento all’Ordine degli psicologi e alla Fondazione CR Firenze che ha permesso che diventasse realtà”.

“Si amplia un progetto a cui tengo tantissimo, nato proprio da una necessità, da una mancanza che io stessa ho vissuto in prima persona – dichiara Valentina Borgogni, sorella di Gabriele e presidente dell’Associazione Borgogni -.  Con l’esperienza di Firenze abbiamo potuto consolidare un servizio per chi vuole aiutare le persone in un momento di grande
solitudine e gli operatori che si trovano a gestire momenti di criticità non semplici.
Spero possa diventare presto un servizio attivo in tanti altri Comuni perché avere un incidente in una strada piuttosto che in un’altra non può essere motivo di un trattamento diverso”.

Foto sotto: Francesco Casini e Valentina Borgogni  

Landi Renzo: Mattarella visita il quartier generale

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha visitato l’headquarter di Landi Renzo a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia. Ad accoglierlo, Cristiano Musi e Stefano Landi, rispettivamente amministratore delegato e presidente della Società.

Cristiano Musi: “Siamo orgogliosi di questa visita, di cui ringraziamo il presidente Mattarella. È stato per noi un onore poter mostrare come operiamo lungo tutta la catena del valore della transizione energetica, sia nel campo della mobilità sostenibile, sia in quello delle infrastrutture per la compressione e distribuzione di gas naturale, biometano e idrogeno”.

Stefano Landi: “La visita del presidente Mattarella nel nostro stabilimento di Cavriago ci ha riempito di gioia. È qui che ha sede il quartier generale e uno dei nostri centri di Ricerca & Sviluppo più importanti, dove sviluppiamo soluzioni e tecnologie innovative funzionali alla decarbonizzazione, che commercializziamo in tutto il mondo”.

Toyota: piani green nel segno del pragmatismo

Toyota, leader da 25 anni nel campo dell’elettrificazione, ha illustrato nell’evento denominato “Let’s go Beyond”, che si è svolto nella sede di Roma, il suo approccio multitecnologico verso la transizione energetica e la completa neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2040 in Europa.

Ne parliamo con Luigi Lucà, amministratore delegato di Toyota Motor Italia.

Chi vuole l’auto elettrica? Di sicuro chi non se ne intende

di Cristiano Donelli, Policy Advisor al Parlamento Europeo

Ho avuto l’opportunità di partecipare a Bruxelles al meeting annuale di ACEA, l’associazione europea dei produttori automobilistici, e all’interno di un piacevole evento si staglia la grande differenza e anche distanza forse insanabile tra chi legifera con la foga dell’ideologia e chi fa le cose per il bene delle aziende, dei lavoratori e di conseguenza delle persone che si spostano.


Una delle curiosità della serata era quella di vedere che faccia tosta avessero i rappresentanti della Commissione Europea per presentarsi, come da programma degli interventi, e provare ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare il danno che stanno deliberatamente da anni facendo verso il settore automotive, nonché verso l’economia e verso la società in generale.

Sarebbe dovuto essere presente il pasdaran della rivoluzione green europeista che tutto travolge in nome della cieca ideologia, il vicepresidente delegato al “Green Deal” della Commissione Europea, Frans Timmermans, ma guarda caso ha fatto sapere che proprio in quel momento dell’intervento avrebbe dovuto improvvisamente incontrare il segretario generale della Nato, un altro bravo ragazzo con sede a Bruxelles con cui si intende per certo.

Hanno scelto allora per sostituirlo nell’improbo e vergognoso compito la figura di un “utile idiota” del suo gabinetto che usava il solito teatrale sgangherato entusiasmo e con un certo pelo sullo stomaco ha affermato che i produttori e i consumatori sono tutti determinati verso le emissioni zero, come se si mangiasse di quello, e vogliosi di arrivare alla mobilità del futuro tutta elettrica.

Non poteva mancare l’assurdità del momento che prova senza successo a placare l’ira del settore, uno dei più grandi in Europa: potete produrre ancora il motore termico ma non deve fare emissioni, dicono, avete capito bene il tenore dello sfottimento gratuito che mettono in campo, salvandosi dalla verdura sul palco solo perché al mondo c’è ancora tanta gente ben educata.

Per fortuna che ora a capo del settore automotive europeo c’è Luca De Meo, forse l’unico vero erede di Sergio Marchionne che come sempre fa va diretto al punto e così ha salutato i presenti per farsi capire bene: “La mia opinione è che non si debba progredire solo con normative su normative che blocchino i possibili sviluppi del nostro mondo, ma ci vuole piuttosto una visione di futuro lungimirante e sostenibile che coinvolga prima di tutto l’industria automotive. Bisogna ascoltare veramente chi se ne intende, in cambio si avrà una strategia chiara e onesta che punta al futuro ma allo stesso tempo sia realizzabile, possibilmente mantenendo fatturati e posti di lavoro di qualità in Europa.” Chapeau! Viva il motore a scoppio, l’auto elettrica compratela voi!

Rc Auto: a marzo +18% rispetto a 12 mesi fa

Ancora brutte notizie per gli automobilisti italiani; dopo il caro-mutui e l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni di consumo, anche il rincaro dell’Rc auto iniziato quasi un anno e mezzo fa non stenta a rallentare tanto è vero che, come evidenziato dall’Osservatorio di Facile.it, in appena 12 mesi, il premio medio pagato in Italia per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 18% arrivando a 525,98 euro. Il dato emerge dall’analisi di un campione di oltre 13.300.000 preventivi e relative quotazioni raccolti da Facile.it nel corso degli ultimi 12 mesi.

“Nell’ultimo anno i premi Rc auto hanno cominciato a salire in maniera graduale, ma costante”, spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it. “Solamente sei mesi fa le tariffe erano il 13% più basse rispetto a quelle rilevate a marzo 2023. A causare gli aumenti è in primo luogo il costo crescente dei sinistri dovuto da un lato all’inflazione, dall’altro a riparazioni più onerose, sia per i pezzi di ricambio che per la manodopera”.

L’andamento regionale

Confrontando la tariffa media dell’Rc auto di marzo 2023 con quella rilevata a 12 mesi prima, emerge come l’incremento a doppia cifra sia stato rilevato in tutte le regioni italiane, seppur con valori differenti. A guidare la classifica dei rincari più consistenti è l’Abruzzo, dove lo scorso mese i premi sono saliti mediamente del 25,1% rispetto a marzo 2022. Seguono nella graduatoria, a pari merito, la Puglia e le Marche, regioni che hanno segnato un aumento della tariffa media pari al 24,4%. Sul gradino più basso del podio, invece, si posizionano Lazio e Friuli-Venezia Giulia, entrambe aree che, in appena 12 mesi, hanno registrato un incremento del 22,2%.

Campania sempre la più cara, FVG la più economica

Se si guarda ai valori assoluti, la Campania si conferma essere ancora una volta la maglia nera d’Italia; nella regione, lo scorso mese, per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano, in media, 943,76 euro, vale a dire il 79,4% in più rispetto alla media nazionale. Segue sul podio delle aree più care della Penisola la Puglia, che con un premio medio di 613,22 euro guadagna una posizione rispetto ad un anno fa; scende, invece, all’ultimo gradino la Calabria (604,39 euro).

Analizzando la classifica dal lato opposto, è ancora una volta il Friuli-Venezia Giulia a guadagnarsi il titolo di area meno cara della Penisola; qui, a marzo 2023, occorrevano, in media, 370,23 euro per assicurare il proprio veicolo a quattro ruote. Seguono la Lombardia, che con una tariffa pari a 409,06 euro sale di una posizione rispetto a 12 mesi fa, e il Trentino-Alto Adige, dove il premio medio rilevato lo scorso mese era pari a 413,03 euro.

Garanzie accessorie

Considerando le garanzie accessorie scelte dagli automobilisti emerge come, tra coloro che ne hanno inserita una in fase di preventivo, la più richiesta sia stata ancora una volta l’assistenza stradale, scelta dal 42,7% dei guidatori. Seppur a grande distanza, seguono tra le coperture aggiuntive maggiormente richieste dagli automobilisti italiani la tutela legale (21,6%), la garanzia infortuni conducente (16,5%) e la copertura furto e incendio (9,5%). A seguire la tabella con il premio medio registrato nelle regioni d’Italia a marzo 2023 e la variazione percentuale annuale.