Concorso Italiano: l’evento in California che fa impazzire gli americani

di Luca Talotta

 

Presentazione ufficiale, presso la sede dell’Automobile club di Milano, di «Concorso Italiano 2023», il più grande raduno di auto italiane al mondo, che si terrà sabato 19 agosto a Monterey, California, negli Stati Uniti. Una manifestazione che, al suo 38° anno, riunisce gli appassionati dei motori Made in Italy d’Oltreoceano. L’evento, nato nel 1985 a Monterey, in California, riunisce numerosi appassionati dell’automotive tricolore, che espongono vetture d’ogni tipo ed epoca valorizzando il dialogo creativo tra prodotto e passione davanti all’esigente pubblico americano.

           Foto: Da sinistra, Valentino Balboni, Tom McDowell, Raffaello Porro e Roberto Giolito

Qui, sui green vista Pacifico del Bayonet Black Horse Golf Course, nel cuore della vetrina più lussuosa e nota nel settore, ha luogo la Monterey Car Week. Dal 2009 Concorso Italiano è diretto da Tom McDowell, imprenditore americano da sempre appassionato di auto, e, dal 2016, Raffaello Porro è co-organizzatore e ambasciatore in Italia dell’evento.

 

La kermesse raduna ogni anno, in agosto, oltre mille auto italiane da collezione: più di 5mila metri quadrati di superficie espositiva dove supercar, concept, one-off, serie limitatissime di oggi e di ieri vengono esposte fianco a fianco, sfilando e concorrendo per essere premiate da una selezionata giuria.

 

A fare gli onori di casa, nella sede di ACI Milano, con il presidente Geronimo La Russa, c’era Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile club d’Italia: “Quando si parla della cultura delle automobili italiane, della storia, rimango sempre affascinato – le sue parole – è tempo però di riportare l‘attenzione sull’aspetto culturale. Oggi si parla troppo di soldi, di aspetti finanziari, sfumature meno fondanti rispetto a questa bellissima esperienza che è il motorismo storico. Perché le macchine moderne non attraggono come quelle di una volta”.

 

Tom Mc Dowell, presidente di Concorso Italiano: “La kermesse è nata nel 1985 ed è una celebrazione delle auto italiane ma anche dello stile italiano; per me l’Italia è l’emblema dell’emozione in un’auto; pensate alla Lamborghini, alla Ferrari. Quando gli americani le guardano, rimangono sbalorditi. E vedere questo amore, questa passione attorno alle auto italiane, mi spinge ad andare avanti ogni anno e a migliorare sempre più questo evento”.

 

Raffaello Porro, Event Ambassador di Concorso Italiano: “Da 38 anni è il raduno più grande al mondo di automobili italiane, un’espressione della cultura italiana; qui si possono ammirare opere di due ruote, quattro ruote ma anche la moda e la gastronomia italiana. Chi frequenta Concorso Italiano? Chi ama il Made in Italy”. Concorso Italiano si svolge in un campo da golf ai margini di Monterey: in una giornata; sono presenti circa mille auto che si posizionano sulle aree loro designate; e poi arrivano i visitatori, circa diecimila.

 

Verranno premiate 12 categorie di auto e ogni vincitore di categoria riceve un premio; a monte di tutto questo il “Best in Show”, premio per la vettura migliore di tutte, disegnato quest’anno da Roberto Giolito, responsabile dell’Heritahe hub FCA: “Un lavoro impegnativo, ma non vorrei fosse un’opera autocelebrativa, deve rappresentare il tema; come la musica per un film, deve avere un aggancio emozionale attraverso qualcosa che rimanga a chi vince”.

 

Spazio anche a La Bella Macchina Award, quest’anno assegnato a Giuseppe Gianoglio, organizzatore di Automotoretrò, che sarà protagonista della Hall of Fame 2023. Il prestigioso riconoscimento gli verrà consegnato per premiare la sua lunga carriera. Automotoretrò, il grande Salone torinese dedicato al motorismo storico, da quest’anno nella nuova sede di Parma, festeggia 40 anni. Per il Valentino Balboni Award  si attende il giudizio di Valentino Balboni, ospite fisso di Concorso Italiano, che premierà la Lamborghini più meritevole.

 

E, in chiusura, il Doug Magnon Preservation Award, anche quest’anno presentato da Adolfo Orsi. La famiglia Orsi è stata proprietaria di Maserati dagli anni Trenta al 1968 e oggi Adolfo è la memoria storica di tutto ciò che riguarda il marchio. Il Doug Magnon Preservation Award è un riconoscimento dedicato a Doug Magnon, proprietario di una delle più grandi collezioni di Maserati al mondo, il Riverside International Automotive Museum.

Michelin CrossClimate 2: sicurezza “quattro stagioni”

di Roberta Pasero

Imprevedibilità. Il bello della vita. Meno lo è quella climatica, soprattutto quando si è al volante. Per rendere prevedibile l’imprevedibile c’è Michelin CrossClimate 2. Seconda generazione degli “all season” abituati alle temperature estreme, da – 10 a +30. E, dunque, a scattare in sicurezza nel nostro test drive tra i tornanti innevati della Valtellina e ad aderire sulle lastre di ghiaccio di Bagni di Val Masino, archeologia termale in fondo a una scenografica foresta di muschio, pietre e alberi

E se sono 10 le Case automobilistiche – anche Jeep, Mercedes Benz, Bmw, Hyundai, Toyota che le hanno scelte come primo equipaggiamento per oltre 20 modelli declinati in tutte le motorizzazioni – è proprio per la loro sicurezza “quattro stagioni”.

Io e l’auto elettrica: mai e poi mai, un suicidio collettivo

di Pier Francesco Caliari, direttore della comunicazione e direttore marketing

Ho visto la Skywell ET5, una full electric cinese che viene offerta a circa 20mila euro, cioè circa il 50% in meno di una Fiat 500 elettrica e meno della metà di una Tesla. Quando l’amministratore delegato di Stellantis (la vecchia Fiat) ha recentemente dichiarato a “Quattroruote” che i politici a Bruxelles stanno distruggendo l’industria europea dell’automobile imponendo l’elettrico, si riferiva proprio a questo: l’arrivo di auto cinesi a prezzi non raggiungibili dall’industria europea.

Non solo: una auto elettrica non costa nulla. I motori elettrici non costano nulla, si eliminano i differenziali, si riducono gli impianti frenanti, le piattaforme sono tutte eguali. La parte più costosa sono le batterie, inquinanti da costruire e difficili da smaltire e, soprattutto, monopolio cinese. Quindi, licenziamenti in massa, riduzione degli investimenti e buona parte del valore che va in Cina.

Tutto questo per avere auto “ecologiche” che ecologiche non lo sono affatto, visto che l’energia elettrica ancora per moltissimi anni la si produrrà da combustibili fossili, anche questi importati a caro prezzo in Europa. Non solo. Hanno imposto i veicoli elettrici senza avere la più pallida idea di come ricaricarli, visto che non solo non esistono le centrali elettriche aggiuntive necessarie, ma neppure la rete di distribuzione (colonnine) né un progetto su come realizzarla (ad esempio, cosa ne faremo dei distributori di carburante, chi gestirà le colonnine, dove saranno posizionate… ecc…).

Insomma, follia pura. Da parte mia non comprerò mai una auto elettrica, non voglio essere parte di un suicidio collettivo.

L’auto negli anni: dalle marmitte catalitiche all’elettrificazione

di Pierluigi Bonora

Nicola Brunetti, 81 anni, romano, è un grande esperto di auto. Dagli anni ’70 segue con passione e dedizione l’evoluzione del settore. Ora è amministratore unico di UNICAB Srl, centro di studi, ricerche e marketing proprio sull’automotive

 

Con Nicola Brunetti abbiamo voluto ricostruire le problematiche del secolo scorso per poi affrontare quelle attuali, con il tema dell’ambiente (dalle marmitte catalitiche al “tutto elettrico” che la UE impone dal 2035) sempre al centro di tutto.

 

Il manager, guardando alla situazione del momento, ritiene fondamentale che le scelte debbano vedere sempre al centro il consumatore, lasciando in disparte politica e ideologia.