Io e l’auto elettrica: mai e poi mai, un suicidio collettivo

di Pier Francesco Caliari, direttore della comunicazione e direttore marketing

Ho visto la Skywell ET5, una full electric cinese che viene offerta a circa 20mila euro, cioè circa il 50% in meno di una Fiat 500 elettrica e meno della metà di una Tesla. Quando l’amministratore delegato di Stellantis (la vecchia Fiat) ha recentemente dichiarato a “Quattroruote” che i politici a Bruxelles stanno distruggendo l’industria europea dell’automobile imponendo l’elettrico, si riferiva proprio a questo: l’arrivo di auto cinesi a prezzi non raggiungibili dall’industria europea.

Non solo: una auto elettrica non costa nulla. I motori elettrici non costano nulla, si eliminano i differenziali, si riducono gli impianti frenanti, le piattaforme sono tutte eguali. La parte più costosa sono le batterie, inquinanti da costruire e difficili da smaltire e, soprattutto, monopolio cinese. Quindi, licenziamenti in massa, riduzione degli investimenti e buona parte del valore che va in Cina.

Tutto questo per avere auto “ecologiche” che ecologiche non lo sono affatto, visto che l’energia elettrica ancora per moltissimi anni la si produrrà da combustibili fossili, anche questi importati a caro prezzo in Europa. Non solo. Hanno imposto i veicoli elettrici senza avere la più pallida idea di come ricaricarli, visto che non solo non esistono le centrali elettriche aggiuntive necessarie, ma neppure la rete di distribuzione (colonnine) né un progetto su come realizzarla (ad esempio, cosa ne faremo dei distributori di carburante, chi gestirà le colonnine, dove saranno posizionate… ecc…).

Insomma, follia pura. Da parte mia non comprerò mai una auto elettrica, non voglio essere parte di un suicidio collettivo.

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