Arena del Futuro: il Governo visita l’autostrada che ricarica le auto elettriche dall’asfalto

di Luca Talotta

 

Il Governo italiano, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, ha fatto visita all’Arena del Futuro, il polo sperimentale lungo l’autostrada BreBeMi dove l’azienda, assieme a tutti i suoi partner, sta testando la guida elettrica ad induzione, con la ricarica che proviene direttamente dall’asfalto. La presenza del senatore Morelli ha un significato molto importante, a pochi giorni dalla ratifica, anche da parte del Parlamento Europeo, di quel 2035 come anno di stop alla produzione di auto con motore endotermico.

 

All’Arena del Futuro BreBeMi, assieme alle aziende partner, sta portando avanti questa tecnologia che reputa innovativa. E per la mobilità elettrica lo sarà, oggettivamente, ma ha bisogno anche del sostegno del Governo italiano; sostegno politico ed economico: “Mi auguro che il Governo sproni Bruxelles, e lo farà perché mi pare di aver capito che c’è interesse, affinché decida di finanziare non solo l’idrogeno e altre attività del genere, ma anche l’induzione dinamica, che a oggi è il metodo più sicuro ed ecosostenibile a disposizione”, le parole del presidente di A35 BreBeMi, Francesco Bettoni.

 

Cosa sta succedendo sulla BreBeMi

 

Il centro operativo della direttissima Brescia-Milano si trova in località Fara Olivana, in provincia di Bergamo. Assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, e al presidente di A35 BreBeMi, erano presenti la presidente di CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), Cristiana Molin, l’amministratore delegato di CAL, Gianantonio Arnoldi, il direttore Generale di CAL, Giacomo Melis e il direttore generale di A35 Brebemi Matteo Milanesi. Nell’occasione il circuito Arena del Futuro, attraverso la collaborazione con partner come il Politecnico di Milano e con il patrocinio della concedente CAL e della Regione Lombardia, ha realizzato un circuito di un chilometro in cui si sta studiando l’innovativa tecnologia DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) o induzione dinamica, per la ricarica dei veicoli elettrici in movimento.

 

La posizione del Governo

 

Al termine della giornata, queste le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli:”Sono favorevolmente colpito dall’iniziativa di BreBeMi – le sue parole – è un importante passo quando ci sono aziende che provano nuove strade; questi investimenti permetteranno all’Italia di essere capofila in un settore dove in tanti stanno correndo, dal Giappone agli Stati Uniti e alla Cina. Il percorso di Brebemi merita un plauso ma anche il sostegno da parte del Governo”.

 

La situazione del PNRR per Arena del Futuro 

 

In questo momento all’interno del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove figurano molti fondi europei, sono aperti dei bandi da parte del Ministero dei trasporti e dell’ambiente: “La società valuta la possibilità di partecipare con questa sperimentazione – ha precisato ancora Francesco Bettoni – noi non abbiamo mai chiesto niente dal punto di vista economico e non chiediamo nemmeno oggi, quello che abbiamo costruito l’abbiamo atto con soldi privati. Il tema dei soldi lo lasciamo alle logiche politiche, parteciperemo anche noi ai bandi, e se troveremo qualche spicciolo di finanziamenti pubblici ben venga, altrimenti ci arrangeremo per fare i nostri 4/5 km di autostrada con induzione”.

 

Nel 2035 l’Europa ha deciso che non si potrà più produrre auto con motore termico. Qual è la posizione del Governo italiano? “Viviamo una fase di transizione ecologia che oramai stiamo con forza sostenendo – le parole del senatore Morelli – oggi la problematica è che l’Italia, che ha uno dei suoi principali asset proprio nell’automotive, è penalizzata fortemente. L’Europa è troppo esigente, dovremmo riconvertire un settore intero, una filiera che occupa milioni di italiani e da un forte contributo al PIL, per una produzione nuova. Senza dimenticare che oggi l’energia arriva ancora dal fossile; ergo, serve un percorso fatto di buon senso, con tempi diversi rispetto al 2035“.

Transizione UE: sia riconosciuto l’apporto di tutte le tecnologie “green”

di Luca Sra,  delegato ANFIA per il trasporto merci

In apertura del 2023 registrano una crescita a doppia cifra sia il mercato degli autocarri, che conferma il trend positivo iniziato ad agosto, sia quello dei veicoli trainati, dopo la flessione a due cifre di dicembre 2022. Anche gli autobus, infine, chiudono il mese con un significativo rialzo a doppia cifra. I dati di mercato registrati a gennaio mostrano un andamento positivo sia per il segmento dei pesanti, in coerenza con le rilevazioni dei mesi precedenti, che per quello dei medi, caratterizzato invece da una perdurante contrazione nella seconda metà dell’anno passato. Tuttavia, sul settore continuano a pesare le forti criticità dovute all’attuale livello di inflazione e alla carenza di materie prime e semilavorati.

 

A fronte di ciò e in considerazione degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione proposti dalla Commissione europea per il comparto, si rinnova l’auspicio che si avvii la strutturazione di un piano pluriennale di incentivi al rinnovo del parco circolante con mezzi a basse e zero emissioni per cui siano previsti stanziamenti coerenti con quelli effettuati da altri Stati dell’Unione europea. Allo stesso modo, si ritiene fondamentale procedere a una riforma in senso maggiormente inclusivo degli incentivi già esistenti rivolti al comparto dei veicoli commerciali leggeri e medi, il cosiddetto Ecobonus, affinché sia riconosciuto il contributo di tutte le tecnologie alla riduzione delle emissioni di CO2.

 

In ultimo si esprime apprezzamento per l’approvazione da parte del Senato di una proroga sui termini di consegna dei beni strumentali ordinati nel 2022 che godono di credito d’imposta, come da tempo richiesto da tutte le associazioni di settore. Tuttavia, la limitazione di tale beneficio ai soli beni per i quali era stato precedentemente versato un anticipo riduce sensibilmente l’impatto della misura. Si auspica, quindi, che possa seguire prossimamente un intervento estensivo della proroga alla totalità dei beni ordinati, nonché un più generale rinnovo dell’efficacia dei crediti d’imposta anche per gli investimenti realizzati nel 2023”.