Sostenibilità e “home delivery”: è allarme per il boom di emissioni

Foto: I partecipanti all’incontro

 

L’ascesa dell’home delivery, sulla spinta anche delle festività di fine anno con la corsa ai regali, mette a rischio la salute del PianetaI veicoli che si occupano delle consegne dei pacchi a domicilio sono responsabili, oggi, del 3delle emissioni globali di gas serra, ma, entro il 2050, secondo quanto svelato in un articolo del “The Washington Post”l’impatto salirà al 17% (+567%) e, come spiegato dai dati della IEA  International Energy Agency –il settore del trasporto merci è responsabile di un quinto delle emissioni globali di CO2, dietro solo al settore energetico. L’ultimo miglio rappresenta dunque un aspetto decisivo non solo per la catena di distribuzionema anche per il futuro della mobilità sostenibile: è necessario trovare un rimedio al traffico eccessivo e ridurre l’inquinamento, entrambi dovuti sempre più anche ai veicoli commerciali.

LifeGate, grazie al supporto di Ford, ha deciso di approfondire le tematiche legate alla mobilità sostenibile in un educational digital talk nel quale un panel di esperti, composto da rappresentanti delle aziende e giornalisti, si è confrontato sulle soluzioni e sulle strategie migliori da proporre per un futuro dell’ultimo miglio sempre più green. “La sfida dell’ultimo miglio è tanto semplice quanto complicata e le aziende sono chiamate ad affrontare sfide di mobilità importanti – spiega Roberto Sposini, chief mobility editor di LifeGate .- La crescita delle consegne legate alle transazioni online, la capillarità dei servizi estesi sull’intero territorio, senza compromessi di qualità e tempistiche, si combinano oggi con numerosi fattori di contesto che complicano la capacità di realizzare una performance di valore per tutti. Occorre, dunque, mettere in pratica azioni fondamentali per ridurre la congestione e l’inquinamento dei centri urbani, così da migliorare l’efficienza per le imprese e la qualità generale della vita di residenti e non. Questi sforzi hanno l’obiettivo di promuovere un modello di mobilità urbana che sia più sostenibile, green e sicuro, implementando nuove soluzioni di mobilità in grado di risolvere le criticità legate alla percorrenza dell’ultimo miglio”.

“Già oggi la quasi totalità delle aziende potrebbe essere pronta al passaggio all’elettrico, poiché l’autonomia di un veicolo come Ford E-Transit, o quella di E-Transit Custom che lanceremo il prossimo anno, copre, con largo margine, le necessità di trasporto di una giornata lavorativa tipo – dichiara Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali Ford Italia. -. Le infrastrutture di ricarica pubblica, in questo scenario, diventano secondarie rispetto a quelle installate in rimessa o in deposito per la ricarica notturna. La questione è soprattutto culturale, ma la mentalità non è più un ostacolo quando l’imprenditore, con uno o più veicoli, comprende che l’elettrificazione e la connettività producono effetti particolarmente positivi sull’operatività e sulla produttività. L’elettrico sostituirà l’endotermico in un percorso graduale, che passa anche attraverso l’adozione dell’ibrido Plug-In come tecnologia-ponte. Ford ha già un orizzonte temporale: entro il 2030, due terzi dei veicoli commerciali Ford venduti in Europa saranno elettrici o ibridi plug-in, mentre nel 2035 ogni veicolo commerciale Ford venduto in Europa sarà elettrico”.

Ma i grandi centri urbani sono pronti a questa rivoluzione dei trasporti commerciali, guidata dalle flotte elettriche? In Europa, tra il 2019 e il 2022, il numero totale di LEZ (Low-Emission Zone) o aree a traffico limitato attive è aumentato del 40% e, secondo uno studio della coalizione europea CleanCitiesCampaign, entro il 2025 saranno oltre 500 le città europee ad avere attiva una zona a basse emissioni (+58% rispetto a giugno 2022). Molti centri urbani puntano, quindi, ad elettrificare la consegna delle merci migliorando così la qualità dell’aria, sempre più inquinata dai veicoli che attraversano i quartieri, diffondendo sostanze inquinanti e particolato e inoltre, facendo vedere ai cittadini il processo di elettrificazione dei trasporti, puntano a convincerli a prendere in considerazione, loro stessi, l’acquisto di un veicolo elettrico privato. Inoltre, in prospettiva, le aree a traffico limitato sono destinate a trasformarsi in ZEZ, all’interno delle quali non sarà più consentito l’uso di veicoli a combustione interna: tra il 2030 e il 2035 questa rivoluzione sarà realtà in quasi trenta città europee tra Paesi BassiRegno UnitoFrancia e Scandinavia. E in Italia? Entro il 2030 è prevista la creazione di 35 zone a emissioni zero, off-limit per i veicoli a combustione, ma finora nessuna città italiana ha avviato gli interventi previsti.

Chi invece, in Europa, sta già facendo ingenti investimenti per elettrificare la propria flotta di veicoli per la consegna delle merci sono le grandi aziende della distribuzione, così come diversi costruttori del settore automotive hanno iniziato a proporre delle versioni elettriche per questo tipo di veicoli. All’estero, invece, sono i giganti della logistica ad aver investito per produrre veicoli commerciali leggeri e a basse emissioni.  Secondo un’analisi pubblicata dal Rocky Mountain Institute, organizzazione di ricerca sulla sostenibilità, entro il 2030 il 60% delle vendite di nuovi camion potrebbe essere elettrico portando così, entro il 2035, a un dimezzamento delle emissioni causate dall’industria degli autotrasporti.

AUTO1 Group: via alla partnership con Arval Italia sull’usato

 

AUTO1 Group, la piattaforma automotive digitale leader in Europa per l’acquisto e la vendita di auto usate online, ha siglato una nuova partnership in Italia con Arval (Gruppo BNP Paribas), azienda leader nel noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità. La collaborazione pluriennale consentirà ad AUTO1 Group di mettere in vendita sui propri canali i veicoli ex-noleggio a lungo termine provenienti dalla flotta Arval e di ampliare così l’offerta destinata ai clienti Autohero. Arval beneficerà delle tecnologie, dell’ampio network e del know-how di AUTO1 Group per gestire al meglio il remarketing dei veicoli usati, restituiti dai clienti al termine del contratto di noleggio.

AUTO1 Group metterà in vendita i veicoli di Arval su Autohero, che offre ai clienti la migliore esperienza di acquisto online di un’auto usata grazie ad una tecnologia innovativa che consente di trovare l’auto più adatta alle proprie esigenze, in qualsiasi momento e comodamente dal proprio device, e di riceverla direttamente a casa. L’ampio catalogo multi-brand presente sullo shop online di Autohero può essere analizzato in ogni suo dettaglio grazie a una ricca galleria di immagini e ad un tour a 360° degli interni delle auto. Inoltre, i clienti godono di un periodo di garanzia di un anno, estendibile fino a 36 mesi, e del diritto di recesso di 21 giorni, in modo da garantire il più alto livello di trasparenza e sicurezza del servizio. Tutti i veicoli di Autohero, inclusi quelli provenienti da Arval, rispettano elevati standard qualitativi, certificati attraverso rigorosi processi di ispezione e ricondizionamento effettuati presso i propri centri di produzione.Grande attenzione al cliente finale e standard di qualità condivisi anche da Arval, che da sempre si impegna ad offrire ai propri clienti la migliore user experience, attraverso il costante miglioramento dei propri servizi e l’applicazione di rigidi criteri nella selezione, controllo e manutenzione periodica dei veicoli della propria flotta.

Stefano Galluccio, VP Italy di AUTO1 Group: “Siamo orgogliosi di annunciare un nuovo accordo con Arval, grazie al quale saremo in grado di incrementare ulteriormente la nostra offerta rispondendo, ancora più efficacemente, alle esigenze e agli interessi dell’ampio numero di consumatori che quotidianamente si avvalgono dei nostri servizi per acquistare un’auto usata online. Una partnership strategica con un’azienda internazionale che, esattamente come AUTO1 Group, da sempre mette il cliente al centro del proprio business attraverso un servizio innovativo, trasparente e personalizzato”.

Emmanuel Lufray, Direttore Remarketing di Arval Italia: “La nuova partnership, valida per i prossimi tre anni, consente ad Autohero di ampliare ulteriormente il proprio mix d’offerta accedendo alla qualità del prodotto Arval AutoSelect e dei servizi correlati su una vetrina digitale ormai consolidata sul mercato italiano. AUTO1 Group costituisce infatti la migliore scelta per Arval finalizzata al presidio del canale online nelle vendite di veicoli d’occasione. Arval e Autohero hanno condiviso gli stessi ambiziosi obiettivi strategici attraverso la comune volontà di innovare processi, offerte e standard, così da riaffermare le rispettive leadership sorprendendo anche i clienti più recettivi al cambio di paradigma in atto nel settore”.

DL Milleproroghe: disattese le richiesta della filiera

DL Milleproroghe, foto Vadim Shuyskiy

(la nota di ANFIA, UNRAE e Federauto)

 

Le Associazioni di rappresentanza delle imprese italiane di trasporto merci e passeggeri e la filiera industriale e commerciale automotive apprendono con profondo sconcerto della mancata previsione, nel testo del DL Milleproroghe appena approvato dal Consiglio dei Ministri, della estensione dei termini di consegna dei beni strumentali tradizionali, tra cui rientrano i veicoli utilizzati dalle imprese che effettuano servizi di trasporto.

 

Il rischio che il settore automotive, a causa delle ben note problematiche di rallentamento su tutte le principali catene di approvvigionamento, shortage di chip, materie prime e semi-lavorati, potesse non riuscire a rispettare le scadenze previste dalla Legge di Bilancio 2021 era stato con largo anticipo comunicato al Governo, con la richiesta di concessione di 6 mesi di proroga che nulla avrebbero impattato sui bilanci dello Stato.

 

Purtroppo, il grido d’allarme congiunto con i clienti non ha sortito effetti e oggi le imprese di trasporto rischiano di veder pregiudicato l’accesso a una delle principali misure di sostegno agli investimenti degli ultimi anni, che, tra l’altro, non sarà più operativa nel 2023.

Al fine di tutelare gli investimenti fatti dalle imprese italiane negli scorsi due anni con non poche difficoltà, l’auspicio è che, oltre al rinnovo del credito d’imposta riservato alle imprese del Mezzogiorno previsto dal DDL Bilancio 2023 in via d’approvazione in questi giorni, si proceda in sede di conversione parlamentare del DL Milleproroghe a estendere di sei mesi i termini di consegna dei beni oggetto del credito d’imposta in scadenza il 31 dicembre 2022, e in particolare a: beni strumentali materiali tradizionali e innovativi ordinati nel 2021 e per cui è stato versato un acconto del 20% (dal 31/12/2022 al 30/06/2023); beni strumentali materiali tradizionali e innovativi ordinati nel 2022 e per cui non è stato versato acconto (dal 31/12/2022 al 30/06/2023); beni strumentali materiali tradizionali ordinati nel 2022 e per cui è stato versato un acconto del 20% (dal 30/06/2023 al 31/12/2023).

Transizione verso l’elettrico: bilancio di un anno, primi venti contrari

di Pierluigi Bonora

 

Con Andrea Taschini, manager e osservatore automotive, e Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro studi Fleet & Mobility, eccoci al nuovo incontro del “terzetto” di questo 2022. Il tema è ancora una volta il piano UE verso una mobilità solo elettrica dal 2035 al cui interno permangono molte storture. Tra l’altro, proprio in questo periodo il vento, fino a pochi anni fa piuttosto favorevole, sta cambiando velocemente direzione.

 

Molti nodi sono venuti al pettine e in alcuni Paesi stanno per essere presi provvedimenti fino a pochi mesi fa impensabili: addio privilegi nelle città, tassazione, possibili riduzioni degli incentivi per evitare favori all’auto elettrica cinese, blocchi della circolazione per risparmiare energia. E si è solo all’inizio della presa di coscienza di un piano mal gestito e improntato sull’ideologia…

Il futuro dell’auto: non solo l’elettrico, ci sono altre soluzioni

di Akio Toyoda, Ceo di Toyota

 

Le persone coinvolte nell’industria automobilistica sono in gran parte una maggioranza silenziosa. Questa maggioranza silenziosa si sta chiedendo se i veicoli elettrici vadano veramente bene come unica opzione, ma pensa che sia solo una moda. L’elettrico non deve essere considerato come l’unica strada da seguire anche se i bandi alla vendita di endotermiche sembrano rendere inevitabile un futuro a batteria.

Bisogna affrontare la transizione e gli obblighi di decarbonizzazione con un approccio improntato alla neutralità tecnologica e quindi allo sviluppo di più soluzioni motoristiche. Al contrario di molti concorrenti, che hanno deciso di dedicarsi esclusivamente alle auto a batteria, la Toyota punta a dotarsi di una gamma diversificata e composta anche da ibride o veicoli a fuel cell per garantire un’ampia scelta ai consumatori.

Poiché la risposta giusta non è ancora chiara, non dovremmo limitarci a una sola opzione. I modelli completamente elettrici non sono l’unico modo per ridurre le emissioni di carbonio. Al contrario, i veicoli ibridi, se commercializzati in grandi volumi, possono determinare sin da subito effetti positivi per la decarbonizzazione. Inoltre, le alternative alle Ev, come le auto a celle di combustibile, stanno iniziando a ricevere un crescente apprezzamento tra funzionari governativi, rappresentanti dei media o altri esponenti dell’industria automobilistica. Due anni fa, ero l’unica persona a fare questo tipo di dichiarazioni.