Penso innovativo/l’automotive: pro e contro i piani UE

di Pierluigi Bonora

Innovazione, sostenibilità e idee per il futuro: questi temi che hanno caratterizzato l’evento “Penso innovativo”, un appuntamento voluto da il Giornale, e organizzato da TMT Media e Sport Network. Ad aprire i dibattiti è stato il direttore Augusto Minzolini.

 

Tra i talk show proposti allo Spazio Lenovo di Milano, quello moderato da me, una sorta di ring per discutere di transizione forzata verso l’auto elettrica, sul quale sono saliti Andrea Taschini, manager automotive, e Camillo Piazza, fondatore dei Verdi e presidente di Class Onlus. Vi proponiamo l’interessante botta e risposta.

Incentivi auto: interventi da rimodulare

i concessionari mostrano cautela

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor

 

Immatricolazioni di autovetture in Italia in novembre a quota 119.853 (+14,7% su novembre 2021). Con questo dato diffuso dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti è arrivata un’importante conferma che il mercato dell’auto italiano ha iniziato la risalita dall’abisso in cui era caduto nella prima parte del 2022 piombando ai livelli degli anni ’60 del secolo scorso. Con il dato di novembre il consuntivo dei primi undici mesi del 2022 tocca quota 1.211.769 riducendo la contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (che a fine luglio era del 20,3%) all’11,6%, ma con ancora un calo del 31,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, cioè rispetto all’anno precedente la pandemia e tutti gli altri accadimenti negativi che l’hanno seguita.

Per ritornare ai livelli ante-crisi il cammino non sarà dunque né facile né breve. La tendenza negativa si è però invertita ed è iniziata la risalita. Una conferma dell’inversione di tendenza viene dal fatto che il cambio di intonazione del mercato riguarda anche gli altri Paesi dell’Europa Occidentale. La causa della positiva evoluzione del mercato è l’attenuarsi della difficoltà di fornitura di microchip e di altri componenti essenziali per la produzione di auto, che aveva fatto sì che alla crisi della domanda si associasse anche una crisi dell’offerta. Se la crisi dell’offerta pare in via di superamento, sulle vendite di auto continuano a incidere però tutti i fattori che hanno determinato la crisi della domanda e cioè gli effetti della pandemia, le difficoltà economiche che ne sono derivate e le conseguenze della guerra in Ucraina, tra cui anche il ritorno dell’inflazione che interessa e interesserà anche l’automobile.

Un raggio di sole ha bucato la cappa di nubi che ristagna dall’inizio del 2020 sul mercato dell’auto, ma perché ritorni il sereno occorre anche un impegno concreto dei produttori per contenere i prezzi e del nostro Governo che deve ripensare la politica degli incentivi. Non è concepibile che si stanzino fondi per favorire l’affermarsi dell’auto elettrica e che questi fondi restino in larga misura inutilizzati per lentezze burocratiche o perché è sbagliato il meccanismo degli incentivi per elettrico e dintorni con la conseguenza che, mentre in Germania e nel Regno Unito la quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni ha superato il 14% e in Francia si è attestata sopra al 12%, in Italia si sta perdendo terreno sul 4% del 2021.

Né è pensabile che si possa accelerare la sostituzione del parco circolante più vecchio d’Europa, cioè del nostro parco circolante, attendendo la transizione all’elettrico. Occorre quindi che, accanto a robusti incentivi per l’acquisto di elettrico, vi siano anche incentivi per l’acquisto, con rottamazione di auto inquinanti, di vetture ad alimentazione tradizionale di ultima generazione e quindi con emissioni di CO2 inferiori a 135 grammi a chilometro.

2023 alle porte: le 7 maggiori sfide delle aziende

Ecco, secondo Bernard Marr (futurista di fama mondiale, influencer e leader di pensiero nel campo del business e della tecnologia), le sette maggiori sfide per cui ogni azienda dovrebbe essere pronta nel 2023:

1. Inflazione e recessione economica

I titoli dei giornali sono già pieni di discorsi sull’inflazione alle stelle e questa tendenza probabilmente continuerà nel 2023. Molte economie ristagneranno o si ridurranno e le aziende devono prepararsi a questa realtà.

L’amministratore delegato del Fondo monetario internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, ha riferito che l’organizzazione ha rivisto al ribasso le sue previsioni per una crescita globale del 2,9% nel 2023. Il FMI ha citato i crescenti rischi di instabilità finanziaria e recessione.

2. Sicurezza della catena di approvvigionamento

La sicurezza della catena di approvvigionamento è un’altra questione chiave. Le sfide sono iniziate con gli arretrati legati al Covid e sono state aggravate dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla carenza di manodopera dovuta alle grandi dimissioni. Ciò ha reso le parti e i prodotti più difficili da ottenere, oltre a spingere i prezzi verso l’alto (ad esempio, energia, cereali, chip per computer, petrolio e così via).

Secondo un rapporto di Accenture, i problemi della catena di approvvigionamento potrebbero comportare una potenziale perdita cumulativa di 920 miliardi di euro per il prodotto interno lordo (PIL) in tutta l’Eurozona entro il 2023.

Le aziende dovrebbero resistere all’impulso di sovra-ordinare per compensare gli arretrati, che potrebbero peggiorare la situazione. Invece, concentrati sul recupero a lungo termine e ristruttura le tue esigenze per prevenire carenze simili in futuro.

3. Aumentare le aspettative dei clienti

I clienti richiedono customer experience più coinvolgenti nel mondo reale e nel metaverso. I clienti che entrano nei negozi fisici non cercano solo di acquistare prodotti: vogliono esperienze memorabili in negozio. Le aziende con i negozi fisici, devono prendono in considerazione l’aggiunta di esperienze più coinvolgenti.

I rivenditori online dovrebbero prendere in considerazione l’aggiunta di esperienze di realtà estesa (XR) come camerini virtuali che consentono ai clienti di “provare” abbigliamento, accessori e trucco senza uscire di casa.

Indipendentemente dal modo di interagire con i consumatori (online, offline o un mix di entrambi), bisogna chiedersi: “Come possiamo aggiungere ancora più valore per i nostri clienti trasformando questa interazione in un’esperienza?”.

4. Accelerazione della trasformazione digitale

L’intelligenza artificiale (AI) sta già iniziando ad aumentare tutte le nostre attività e questa tendenza continuerà ad accelerare il prossimo anno. Allo stesso tempo, altre tecnologie come il 5G, la blockchain, il cloud e l’Internet of Things (IoT) stanno costruendo e accelerando l’intelligenza artificiale e tutte si stanno migliorando a vicenda.

Questo fenomeno sta rapidamente creando un mondo di sviluppi tecnologici sempre più rapidi. In risposta, ogni azienda deve pensare a se stessa come un’azienda tecnologica. Le aziende devono riprogettare i loro processi e garantire che le loro persone abbiano le competenze necessarie per un mondo in cui collaboriamo e lavoriamo sempre più al fianco di macchine capaci e intelligenti.

5. La guerra per i talenti si intensificherà

Le aziende nel 2023 devono essere pronte a far fronte a un continuo shock di talenti. Abbiamo sentito parlare della “Guerra per i talenti” per anni, ma ora sembra che la guerra si stia approfondendo.

Le aziende di tutti i settori stanno affrontando enormi lacune per le competenze vitali del futuro e dovranno riqualificare o migliorare le competenze di enormi sezioni della loro forza lavoro per prepararsi alla 4° rivoluzione industriale. Le aziende possono e devono assumersi l’onere di formare talenti adottando misure come assumere persone appena uscite dalla scuola, impiegare software low-code o no-code per esigenze critiche e instillare culture di apprendimento continuo.

Inoltre, la pandemia ha fatto sì che molte persone rivalutassero il proprio lavoro, portando a dimissioni di massa in molti settori. Per attrarre i migliori talenti, i datori di lavoro devono offrire un ambiente di lavoro appropriato per il nuovo mondo del lavoro, compresa la flessibilità del lavoro, la leadership autentica, la diversità, inclusione, ecc.

6. Sicurezza dei dati e dei dispositivi

Gli attacchi informatici sono in aumento e ransomware e truffe di phishing sono ormai un evento comune. Man mano che le aziende diventano più digitali accumulano più dati, il che diventa molto attraente per i criminali informatici che intendono rubarli e tenere le organizzazioni ostaggio delle richieste monetarie.

I dispositivi mobili e IoT non sono immuni alle minacce alla sicurezza informatica. Inoltre, sta emergendo l’informatica quantistica, che potrebbe rendere obsoleti i sistemi di sicurezza esistenti.

Le aziende possono adottare misure per proteggersi adottando misure proattive come la valutazione dei processi di backup e ripristino dei dati, l’esecuzione di test di penetrazione e scansione delle vulnerabilità e l’adozione di misure proattive per proteggere i dati sensibili e prevenire gli attacchi informatici.

 7. Sostenibilità

Il cambiamento climatico è la più grande sfida aziendale del mondo e i consumatori chiedono trasparenza nelle pratiche di sostenibilità e prodotti e servizi più eco-compatibili.

Le aziende possono rispondere visualizzando l’intero quadro delle loro pratiche commerciali e controllando le loro catene di approvvigionamento complete. Dovrebbero anche prendere in considerazione il passaggio alle energie rinnovabili, il passaggio a imballaggi più sostenibili e la possibilità per le persone di lavorare da remoto quando appropriato (il che può aiutare a ridurre le emissioni).

Diventare più sostenibili può non solo soddisfare le esigenze dei consumatori, ma anche aiutarti a individuare efficienze e risparmi che possono avere un effetto positivo sui tuoi profitti.