L’auto in Italia: privati sempre al palo, questi incentivi inutili

L'auto in Italia: privati sempre al palo, questi incentivi inutili

di Massimo Artusi, presidente di Federauto

 

Leggere in modo ottimistico la chiusura in territorio positivo a settembre sarebbe, a nostro avviso, un atto di superficialità rispetto al reale stato delle cose che si coniuga con l’esigenza di chiusura di un trimestre complesso, caratterizzato dalla costante flessione del canale privati.

A settembre il contributo delle reti concessionarie in termini di auto immatricolazioni è stato oltre misura, rappresentando da sole il 13% del totale. Questo spiega il risultato positivo del mese che, oltretutto, ha beneficiato di una performance numerica importante del noleggio, in particolare del lungo termine e di un giorno lavorativo in più.

Gli incentivi in avvio ad ottobre, legati alla rottamazione e destinati unicamente alle BEV, potranno costituire un fattore di inversione della tendenza negativa? A nostro avviso no. La strada maestra non è quella degli interventi di breve termine, per giunta concentrati sulle auto elettriche rispetto alle quali la risposta del mercato non è certamente adeguata alla visione del regolatore europeo ed ai target di vendita.

Il nostro auspicio è che a partire dalla prossima Legge di bilancio il Governo voglia dare un segnale di chiarezza nella direzione di scelte politiche in favore di un intervento strutturale, a partire dalla riforma del trattamento fiscale della auto aziendali e delle auto concesse in benefit ai dipendenti, che innescherebbe un circuito virtuoso di rinnovo del parco.

 

Foto da ufficio stampa Federauto

 

 

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