di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor
In aprile in Italia sono state immatricolate 135.353 autovetture con una crescita del 7,52% rispetto allo stesso mese del 2023. Il primo quadrimestre chiude così a quota 586.665 con un incremento del 6,10% rispetto allo stesso periodo del 2023. In marzo il mercato italiano delle automobili aveva fatto registrare il primo calo dopo diciannove mesi di crescita. Ci si attendeva che in aprile vi fosse un recupero consistente. L’incremento del 7,52% non può essere tuttavia considerato consistente perché in aprile vi sono stati due giorni lavorati in più che, in termini di immatricolazioni, valgono circa il 10% del risultato mensile. La frenata del mercato del marzo scorso non può quindi ritenersi superata. Va inoltre segnalato che rispetto alla situazione ante-crisi, cioè alla situazione del 2019, il dato del primo quadrimestre di quest’anno fa registrare ancora un calo del 17,7%.
Una conferma della debolezza del mercato dell’auto viene anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine aprile dal Centro Studi Promotor su un campione rappresentativo di concessionari. Il 56% degli interpellati giudica basso il livello delle consegne in aprile e il 25% si attende un andamento del mercato in calo nei prossimi tre mesi. Tra l’altro il 30 aprile l’Istat ha pubblicato una stima sull’andamento del Pil del primo trimestre 2024 che vede una crescita dello 0,3% sull’ultimo trimestre 2023 e dello 0,6% sul primo trimestre dello stesso anno. Questi dati confermano che l’economia italiana, che aveva fatto registrare aumenti dell’1,02% nel 2023 e del 4,15% nel 2022, è in rallentamento.
Le prospettive di un recupero in tempi ragionevoli del forte ritardo del mercato italiano dell’auto non appaiono dunque particolarmente positive. Oltre all’indebolimento della ripresa dell’economia, va considerato che sulle vendite di auto incide anche l’attesa per i nuovi incentivi all’acquisto che il Governo ha annunciato da mesi e che non sono ancora arrivati. L’ultimo annuncio è recentissimo e parla di operatività degli incentivi a breve. E’ auspicabile che la promessa venga mantenuta anche se appare sempre più necessario un profondo ripensamento delle prospettive del mercato dell’auto anche in vista delle crescenti perplessità che stanno emergendo sulle modalità della transizione energetica.