Gli italiani e le due ruote: libertà, praticità e community online

Gli italiani e le due ruote: libertà, praticità e community online
La moto non è solo un mezzo di trasporto: per molti italiani rappresenta uno stile di vita. Secondo una recente indagine commissionata da eBay a Ipsos, il 40% degli italiani possiede una moto o uno scooter, e un ulteriore 32% desidererebbe acquistarne uno. Che sia per lavoro, per piacere o per avventure del fine settimana, le due ruote sono un simbolo di libertà, praticità e, per alcuni, anche di relax.

Ma cosa spinge sempre più persone a scegliere la moto? «Per me, la moto è sinonimo di libertà», racconta Marco, 38 anni, motociclista da più di 15 anni. “Ogni volta che salgo in sella, mi sembra di lasciare alle spalle lo stress quotidiano”. Marco non è solo: il 52% dei motociclisti italiani identifica la guida di una moto come un’esperienza liberatoria.

La moto come stile di vita

Dai dati emerge un quadro chiaro: le due ruote sono apprezzate non solo per la loro praticità nel traffico urbano, ma anche per il piacere di guida. Il 68% degli intervistati usa la moto per recarsi al lavoro, mentre il 67% la sceglie per le uscite serali e gli aperitivi con gli amici. Tuttavia, la passione per le due ruote non si ferma qui: il 36% degli italiani utilizza la moto per le gite del fine settimana, esplorando nuovi paesaggi e strade lontane dalle città.

Secondo l’indagine, gli italiani che scelgono le due ruote non si fermano solo al piacere di guida: il 41% si dedica personalmente alla manutenzione del proprio mezzo. “Fare piccoli lavori sulla mia moto mi dà una grande soddisfazione”, afferma Laura, 45 anni, motociclista da 10 anni. “Mi piace imparare e prendermi cura della mia moto”.

L’importanza dell’e-commerce per gli appassionati di moto

In un mondo sempre più digitale, non sorprende che i motociclisti italiani scelgano l’e-commerce per acquistare ricambi e accessori. La ricerca mostra che l’e-commerce è preferito per la sua convenienza economica, la possibilità di fare confronti tra prodotti e la vasta gamma di opzioni disponibili. Per molti, la possibilità di acquistare online offre un ulteriore vantaggio: la comodità di poter ordinare ovunque ci si trovi.

eBay, uno dei principali marketplace globali, ha risposto a questa domanda crescente ampliando il proprio catalogo nel settore Parts & Accessories (P&A) per auto e moto, offrendo prodotti nuovi, usati e ricondizionati, accessibili a tutte le fasce di prezzo. “Per noi, la community dei motociclisti è fondamentale”, spiega un portavoce di eBay.“L’obiettivo è offrire soluzioni che soddisfino sia le esigenze quotidiane sia quelle più specifiche degli appassionati di moto”.

I profili dei motociclisti italiani: chi sono e cosa amano?

L’indagine Ipsos, oltre a fornire dati sulle abitudini di acquisto, delinea anche diversi profili di motociclisti italiani, ognuno con caratteristiche e preferenze specifiche.

L’amazzone metropolitana: donne tra i 45 e i 65 anni, che usano lo scooter per affrontare il traffico cittadino. Per loro, le due ruote sono sinonimo di libertà e praticità. «Quando sono in sella, mi sento libera», racconta Maria, 53 anni, che usa il suo scooter quotidianamente per andare al lavoro. Sono indipendenti e si affidano al proprio meccanico di fiducia per i lavori più complessi, ma non disdegnano di occuparsi personalmente di piccoli interventi, come il controllo della pressione degli pneumatici o il cambio dell’olio.

Gli esploratori del weekend: prevalentemente uomini tra i 35 e i 44 anni, che durante la settimana si dividono tra lavoro e famiglia, ma nei fine settimana trovano nella moto il mezzo perfetto per evadere. “Non vedo l’ora che arrivi il weekend per fare un giro con la mia moto sportiva”, dice Giovanni, appassionato di meccanica e sempre pronto a scambiare consigli con altri motociclisti. Le gite in moto sono per loro un modo per scoprire nuovi paesaggi e staccare dalla routine quotidiana.

Il centauro digitale: giovani della GenZ, che vedono la moto come un’estensione della loro vita digitale. Sempre connessi, usano i social network per condividere la loro passione e trovare ispirazione per le prossime avventure. Luca, 22 anni, è uno di loro: “Per me la moto è libertà, ma è anche un mezzo per rimanere sempre connesso con il mondo. Uso TikTok e YouTube per imparare nuove tecniche di manutenzione”.

 

Foto da ufficio stampa e-bay

Pressi (Motus-E) a #FORUMAutoMotive: “Le auto elettriche costeranno sempre meno”

Pressi (Motus-E) a #FORUMAutoMotive: "Le auto elettriche costeranno sempre meno"

La terza Automotive Eurotribuna politica promossa da #FORUMAutoMotive ha messo a confronto gli europarlamentari dei due schieramenti con i rappresentanti della filiera della mobilità.

In rappresentanza della filiera elettrica è intervenuto Fabio Pressi, Presidente di Motus-E: “I prezzi delle batterie sono passati da 700 dollari per kWh a 138. Con queste premesse i prezzi delle auto elettriche, soprattutto quelle cinesi, costeranno sempre meno. Mi sarei aspettato dalla politica indicazioni su come arrivare al 2035″. Nel video potete ascoltare l’intervista integrale

Europa e automotive: è allarme rosso per l’occupazione

Il futuro dell'automotive in Europa: CLEPA chiede misure per salvaguardare la produzione

di Benjamin Krieger, segretario generale CLEPA

Gli ultimi dati sono un chiaro campanello d’allarme. L’industria automobilistica, pietra miliare dell’economia europea, si trova di fronte a un punto di svolta. Per salvaguardare i posti di lavoro, accelerare la duplice transizione e riconquistare la nostra competitività globale, abbiamo bisogno di una ricalibrazione normativa. Ciò significa adottare l’apertura tecnologica nelle norme in materia di CO2, garantire un accesso equo ai dati di bordo e, in generale, stimolare l’economia e la competitività dell’UE. Senza un’azione decisiva, l’Europa rischia di perdere la sua leadership nel settore automobilistico.

Cifre chiave: dal 2020, la perdita di posti di lavoro nel settore automobilistico ha superato i livelli di COVID-19, con 86.000 posti di lavoro persi complessivamente, portando a una perdita netta di 56.000 posti di lavoro, nonostante le precedenti proiezioni di 100.000 nuovi posti di lavoro entro il 2025.

Solo nei primi 6 mesi del 2024 sono stati annunciati altri 32.000 posti di lavoro, superando il periodo peggiore della pandemia, quando sono stati annunciati 29.000 tagli di posti di lavoro nella seconda metà del 2020.

La redditività nel settore delle forniture rimane insufficiente a sostenere gli investimenti critici necessari per la transizione verde e digitale dell’Europa, minacciando la leadership nell’innovazione automobilistica.

Il 20% dei posti di lavoro previsti nella catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici si è concretizzato. Dal 2020 sono stati creati solo 29.000 posti di lavoro, di cui circa 19.000 legati alle tecnologie dei veicoli elettrici.

Sebbene il surplus commerciale mostri segni di ripresa, i fornitori europei stanno perdendo il loro vantaggio competitivo nella creazione di valore globale. Allo stesso tempo, la diminuzione degli afflussi di capitale sta bloccando i progressi nella transizione.

La Germania
è stata la più colpita, rappresentando il 60% del totale delle perdite di posti di lavoro, con quasi 52.000 posti di lavoro che si prevede siano stati persi tra il 2020 e oggi.

La salute della catena di approvvigionamento del settore automobilistico è fondamentale non solo per l’industria automobilistica, ma anche per la competitività industriale dell’Europa. Poiché la redditività in tutto il settore continua a diminuire e gli investimenti esteri diminuiscono, la catena di approvvigionamento è sottoposta a un’enorme pressione per raggiungere ambiziosi obiettivi ecologici e digitali.

Questa situazione urgente richiede un’attenzione urgente da parte dei responsabili politici per salvaguardare il futuro automobilistico dell’Europa e prevenire un’ulteriore erosione della competitività del settore.

 

Appello CLEPA a Bruxelles: le norme sulle emissioni siano guidata dall’apertura tecnologica

Il Dialogo strategico del 12 settembre: CLEPA dà l'ultima sveglia
La Rete per la mobilità sostenibile prende atto dell’emergente dibattito politico sulla decarbonizzazione del trasporto stradale e riconosce con preoccupazione che la mancanza di trasparenza tecnologica nelle normative per i veicoli leggeri e pesanti limita fortemente la scelta di tecnologie praticabili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Il rapporto di Mario Draghi sulla competitività afferma che nel settore automobilistico l’UE non ha aderito all’approccio tecnologicamente neutro, un principio guida generale della legislazione dell’UE. Nell’immaginare un sistema di trasporto stradale climaticamente neutro, esortiamo i colegislatori a riconsiderare l’assunto di lunga data secondo cui solo un elenco limitato di soluzioni tecnologiche è adatto per raggiungere la neutralità climatica nel trasporto stradale.
Chiediamo, pertanto, una revisione delle norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli in modo da riconoscere la necessità di un approccio aperto alla tecnologia, compreso il contributo dei carburanti sostenibili e rinnovabili (biocarburanti, e-fuel e, più in generale, carburanti conformi alla direttiva sulle energie rinnovabili), verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 degli OEM .
Tutte le tecnologie pionieristiche con un potenziale di riduzione delle emissioni di CO 2 dovrebbero poter contribuire a integrare l’elettrificazione nella decarbonizzazione del sistema di trasporto stradale, lasciando sia al mercato sia al consumatore la scelta delle opzioni più adatte ed efficaci in termini di costi. Questo riconoscimento legislativo si tradurrebbe in un forte segnale politico per consentire la diffusione sul mercato di combustibili sostenibili e rinnovabili.
Crediamo fermamente che le ambizioni climatiche e la forza industriale dell’Europa vadano di pari passo. L’opportunità di proseguire il dialogo sul piano d’azione industriale dell’UE per il settore automobilistico, come indicato nella relazione Draghi e nella lettera di incarico al commissario designato per i Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, è molto attesa. Accogliamo inoltre con favore la lettera di incarico al commissario designato per il Clima, Wopke Hoekstra, che compie passi importanti verso la neutralità tecnologica.
Tuttavia, in linea con l’attenzione alla riduzione delle emissioni di CO2, vorremmo sottolineare che un emendamento mirato deve includere tutti i combustibili conformi alla direttiva RED per guidare la trasformazione della catena del valore. La nostra rete supporta un piano unificato che sostiene sia la decarbonizzazione che la competitività utilizzando l’intera gamma di tecnologie a basse emissioni di carbonio.

DEKRA a #FORUMAutoMotive: “Promuovere la transizione verso un’economia più sostenibile”

DEKRA a #FORUMAutoMotive

di Toni Purcaro, Executive Vice President DEKRA Group e Presidente DEKRA Italia,

Come DEKRA siamo promotore del principio della neutralità tecnologica a favore della transizione energetica in ogni settore di impatto a partire dalla grande sfida della nuova mobilità. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile al centro dell’azione dell’Unione Europea rappresenta un’opportunità unica per favorire le grandi sfide di digitalizzazione e modernizzazione delle nostre economie accelerando la decarbonizzazione e la conseguente transizione energetica. In qualità di leader globale nei servizi di testing, ispezione e certificazione, ci impegniamo a supportare attivamente le imprese e le istituzioni nel raggiungimento di questi obiettivi fondamentali.

 

DEKRA contribuisce attivamente con le proprie competenze in materia di sostenibilità, sicurezza e innovazione, per favorire lo sviluppo di soluzioni sostenibili e digitali necessarie a migliorare la competitività e la transizione verso un’economia a zero emissioni. La neutralità tecnologica è un punto cardine per rispondere efficacemente alle diverse esigenze del mercato per garantire una vera transizione verso una mobilità realmente sostenibile.

“Pensieri e parole… scritte”: la rassegna stampa di Mario Verna

"Pensieri e parole... scritte"
Scialuppe in acqua!!! La lista di quelli che rivedono le stime si allunga, in pochi (forse nessuno) mangerà di gusto il panettone. Mentre vanno in crisi anche gli Stati che devono capire bene dove mettere i pochi denari disponibili, le piccole e medie imprese chiedono aiuto. Il sentiero imboccato diventa un incubo, non porta da nessuna parte e indietro non si riesce a tornare.
 
Tutti gridano “Allarme”, ma l’uno all’altro, in un innesco da paralisi totale: politica, costruttori, sindacati, fornitori, concessionari.
In mezzo, lavoratori e clienti, che ne pagheranno il prezzo.

Mentre ai dazi seguono gli screzi. Follia ideologica e cocciutismo disperato: qualcuno dovrà ammettere di aver sbagliato.

Il Governo e la filiera: sul sostegno massimo impegno, “Green Deal” da rivedere

Dietrofront UE sulle multe: Bruxelles dà ragione all'Italia
di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy
(dall’intervento in occasione dei 75 anni del Gruppo Getra)
 
Valuteremo insieme al ministro dell’Economia in questo percorso della Manovra economica se sia possibile incrementare il fondo al fine di raggiungere questo obiettivo, il sostegno alla filiera della componentistica che è un orgoglio del Made In Italy in questa difficile fase di transizione affinché possa rafforzarsi e restare competitiva a livello globale.
 
Vi è stata una riduzione di questi fondi nei prossimi anni, ma io ho assicurato all’ANFIA che tutte le risorse che sarà possibile destinare, saranno destinate al sostegno, alla componentistica e alle imprese della filiera affinché superino questa fase di transizione particolarmente difficile. La questione delle auto credo che ormai sia diventato un problema europeo. Siamo stati i primi a dire in Europa che se non si cambiava rotta avremmo avuto il collasso dell’industria automobilistica europea.
Stiamo lavorando con altri Governi europei per un “non paper”, cioè un documento che impegnerà le istituzioni europee a rivedere da subito il percorso del Green Deal, anticipare ai prossimi mesi, all’inizio del 2025 quell’esame della clausola di revisione che nel regolamento sui veicoli leggeri era prevista con la scadenza del fine 2026 e che nel regolamento sui veicoli pesanti è prevista alla fine del 2027.
Tra due o fra tre anni non ci sarà più un’industria dell’auto europea, non ci sarà più nulla da rivedere perchè non avremo raggiunto l’obiettivo da tutti ambito dell’industria “Net Zero”, ma avremo raggiunto purtroppo l’obiettivo che tutti dobbiamo scongiurare di industria zero in Europa. L’esame di revisione deve essere fatto subito oggi che ancora siamo in condizioni di salvare l’industria dell’auto europea.
Chiederemo che siano collocate risorse importanti a sostegno delle imprese e quindi della produzione e a sostegno dei consumatori per incentivarli con risorse comuni europee all’acquisto di auto ecologicamente sostenibili, garantendo le filiere dell’approvvigionamento. Chiederemo che vi sia una visione di piena neutralità tecnologica perché l’elettrico non è una religione, è una tecnologia.
Foto da ufficio stampa Min. Urso

L’eurodeputato Fidanza a #FORUMAutoMotive: “Superare l’approccio ideologico”

L'eurodeputato Fidanza a #FORUMAutoMotive

La terza Automotive Eurotribuna politica promossa da #FORUMAutoMotive ha messo a confronto gli europarlamentari dei due schieramenti con i rappresentanti della filiera della mobilità: “Finalmente il tema della crisi è diventato un tema di pressante attualità, si è fatto finalmente un ragionamento che ha al centro il tema della competitività industriale europea – le parole di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia, ECR e membro della Commissione TRAN (Trasporti e Turismo) – abbiamo perso terreno, nel corso degli anni e dei decenni, soprattutto verso Stati Uniti e Cina”.

“Il tema dell’industria automobilistica – afferma Fidanza – è evidentemente uno dei più critici, i dati di mercato oggi testimoniano questo e c’è bisogno di superare l’approccio ideologico che abbiamo vissuto negli scorsi cinque anni di una transizione green impostata esclusivamente su un’unica tecnologia, quella dell’elettrico, riaprire alla neutralità tecnologica, consentire l’utilizzo dei carburanti alternativi”. Nel video potete ascoltare l’intervista integrale.

L’eurodeputata Tovaglieri a #FORUMAutoMotive: “Le auto elettriche non si vendono perché non le comprano”

L'eurodeputata Tovaglieri a #FORUMAutoMotive
“Di nuovo c’è che abbiamo una Commissione europea votata con i voti dei Verdi, che ribadisce che quello stop deve restare così com’è. Dall’altro lato abbiamo invece la posizione del mercato, dei consumatori, delle Case automobilistiche che si rendono conto che le auto elettriche non si vendono perché i consumatori non le comprano, sono troppo care e non sono ancora, da un punto di vista funzionale, paragonabili ad un’auto a motore tradizionale”.
Tra gli ospiti della terza Automotive Eurotribuna politica promossa da #FORUMAutoMotive, che ha messo a confronto gli europarlamentari dei due schieramenti con i rappresentanti della filiera della mobilità, presente anche Isabella Tovaglieri, Lega – PfE, membro Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia). Nel video potete ascoltare l’intervista integrale.

DEKRA Road Safety Award 2024: riconoscimento a Elisabetta Pellegrini del MIMIT

DEKRA Road Safety Award 2024: riconoscimento a Elisabetta Pellegrini del MIMIT
Foto:  Elisabetta Pellegrini premiata da Toni Purcaro, Executive Vice President di DEKRA Group e Presidente di DEKRA Italia
Nel corso dell’evento di presentazione del Rapporto DEKRA 2024 sulla sicurezza stradale, svoltosi nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma, si è tenuta la cerimonia di assegnazione della settima edizione del Premio Internazionale “DEKRA Road Safety Award 2024”.
 
Quest’anno DEKRA ha assegnato il prestigioso riconoscimento all’Ingegner Elisabetta Pellegrini, prima donna che ricopre il ruolo di Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in virtù dell’azione determinante nei vari ambiti della sicurezza stradale.
Foto da ufficio stampa DEKRA