Ursula e l’automotive: lo smarrimento è totale

Automotive: eravamo molto avanti...

di Mario Verna, manager automotive

 
Basta una sola canzone per far confusione fuori e dentro di me… A leggere il discorso sullo stato dell’Unione  europea della signora Presidente Ursula von der Leyen, si resta  un po’ sconcertati in molti passaggi.
 
Nelle poche righe riguardanti l’automotive, lo smarrimento è totale. “Il terzo esempio su cui mi vorrei soffermare sono le auto, pilastro della nostra economia e della nostra industria, motivo di vanto per l’Europa. Dal settore automobilistico dipendono milioni di posti di lavoro.”
L’incipit è di quelli choc… pilastro, vanto, milioni di posti di lavoro… ehm… ma negli anni trascorsi non si leggono grandi interventi e “preoccupazioni” sul tema, anzi, sembra che tutti i provvedimenti adottati siano stati orientati ad affossarlo e metterlo in una condizione penosa di competitività e sviluppo.

“Qualche mese fa abbiamo concesso più flessibilità per raggiungere gli obiettivi settoriali per il 2025: sta funzionando.” Sta funzionando!!! Cosa e come?

“Per quanto riguarda la neutralità tecnologica, stiamo preparando il riesame del 2035“. Un riesame? C’era forse qualcosa di sbagliato?

“Milioni di europei vogliono comprare auto europee a prezzi ragionevoli. Di conseguenza, dobbiamoinvestire anche in veicoli piccoli e poco costosi, per andare incontro tanto al mercato europeo quanto all’impennata della domanda mondiale. Proporremo quindi all’industria di collaborare a un’iniziativa su auto di piccole dimensioni a prezzi contenuti”.


Questo è il passaggio più rilevante… prezzi ragionevoli, veicoli piccoli e poco costosi, impennata di domanda…
Ma non eravamo leader in questo segmento? Poi cosa è successo? Chi e perché ha reso questi veicoli grandi e costosi?

“Sono del parere che l’Europa dovrebbe avere la sua “e-car“. “E” come ecologica: pulita, efficiente, leggera. “E” come economica: alla portata di tutti. “E” come europea: costruita in Europa, facendo affidamento su catene di approvvigionamento europee. Non possiamo lasciare il mercato in mano alla Cina e agli altri concorrenti“. Direi che questo è simile ad una chiamata alle armi di altri tempi, tipo una Trabant, no comment.

“Non ci sono dubbi: il futuro è elettrico e l’Europa ne farà parte. Il futuro delle auto e le auto del futuro devono essere made in Europe”.
Non ci sono dubbi.

E vola, vola con me.

Foto fornita da Mario Verna

Recommended Posts