Target ambientali: costruttori parte attiva determinante

Target ambientali: costruttori parte attiva determinante

di Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali UNRAE 

 

Il mercato di giugno dei veicoli industriali mostra, con i volumi più elevati tra i primi sei mesi del 2024, un risultato positivo, ma ampiamente prevedibile alla luce dell’entrata in vigore – il 7 luglio scorso – del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei veicoli (Reg. UE 2019/2144, c.d. ‘GSR 2’, che introduce l’obbligo di equipaggiare i mezzi con nuovi ADAS, sistemi avanzati di sicurezza) e della conseguente necessità delle reti distributive di smaltire il proprio stock di veicoli.


Ancorché la percentuale di crescita del primo semestre abbia superato le aspettative, riteniamo ancora valide – considerati gli attuali livelli della domanda – le previsioni formulate a inizio anno, che indicano una riduzione delle immatricolazioni e una flessione nel cumulato dei dodici mesi.

In merito alla linea programmatica dell’Unione Europea, gli effetti dei recenti risultati elettorali sulla formazione della nuova Commissione si stanno delineando
e appaiono ormai piuttosto chiari. Sebbene i Regolamenti europei prevedano dei riesami degli obiettivi nei prossimi anni, l’attuale contesto politico non lascia presagire imminenti stravolgimenti all’impianto normativo in materia di transizione ecologica e all’indirizzo verso le alimentazioni a zero emissioni.

 

Tuttavia,  le sfide della decarbonizzazione richiedono, ora più che mai, interventi concreti a sostegno dell’autotrasporto. L’auspicio è che, in ambito nazionale, siano
presto destinati fondi cospicui ad incentivare il rinnovo del parco veicolare, e che vengano implementate misure strutturali per una rapida diffusione delle motorizzazioni più virtuose.

A tale riguardo, invitiamo il Governo a coinvolgere nei Tavoli ministeriali dedicati al settore anche la rappresentanza dei Costruttori, parte attiva e cruciale per il raggiungimento dei target ambientali. Ricordiamo, infatti, che sulle Case automobilistiche gravano in larga parte gli oneri della transizione, a partire dalle sanzioni previste in caso di mancato rispetto degli obiettivi fissati per i livelli emissivi, al cui abbattimento, nel quadro delle attuali norme, non contribuisce l’utilizzo di combustibili alternativi, ma solo l’adozione di veicoli a zero o bassissime emissioni.

Telepass: con il telepedaggiamento oltre 72.000 tonnellate di CO2 in meno nel 2023

Telepass: con il telepedaggiamento oltre 72.000 tonnellate di CO2 in meno nel 2023

Nel 2023, anno in cui il traffico è tornato ai livelli pre-pandemia registrando un aumento generale della circolazione sulle autostrade italiane, sono state risparmiate oltre 72mila tonnellate di CO2 grazie al sistema di pagamento del telepedaggio di Telepass. Un dato positivo che segna un aumento del risparmio degli inquinanti emessi rispetto alle oltre 61mila tonnellate registrate nel 2022 e che per le persone e il territorio si è tradotto in benefici ambientali.

 

Lo rivela lo “Studio sulle emissioni inquinanti evitate con il telepedaggio nell’anno 2023. Il fattore Telepass nella smart mobility” condotto dal Sustainability Lab dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con l’azienda, volto a quantificare la riduzione di emissioni inquinanti grazie al sistema Telepass per il pagamento del telepedaggio.

 

Questa soluzione, infatti, permette ai veicoli di inquinare meno, in quanto vengono evitati gli “stop and go” per il ritiro e per il pagamento del biglietto autostradale. Guidata dai professori Raffaele Pesenti e Giovanni Vaia del Dipartimento di Management – Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, la ricerca ha calcolato la riduzione di emissioni di inquinanti grazie all’utilizzo del dispositivo Telepass per il pagamento del telepedaggio su tutte le tratte autostradali nazionali in gestione alle diverse concessionarie.

 

Nel 2023 sono stati oltre 435 milioni i chilometri percorsi sulla rete autostradale italiana – con una media di transiti giornalieri di 2,7 milioni di veicoli, di cui oltre 300.000 mezzi pesanti, e una stima complessiva sull’intero anno pari a circa 998 milioni di veicoli per la sola classe A1 – da mezzi dotati del dispositivo Telepass. L’analisi ha considerato la stima e il numero di veicoli (come categoria, alimentazione, fascia di cilindrata/peso/uso, classe di inquinamento e di pedaggio), tempi di permanenza code, emissioni nell’unità di tempo, emissioni nell’unità di spazio percorso.

 

Facendo un confronto con il 2022, che ha visto 367 milioni di km percorsi sulle tratte autostradali italiane e circa 2,4 milioni di transiti su base media giornaliera, nel 2023 si è registrato un risparmio in termini di emissioni inquinanti superiore di circa il 18% con l’anno precedente, più che proporzionale rispetto all’aumento del traffico.

 

Il telepedaggio, introdotto nel nostro Paese da Telepass nel 1990, oltre a poter essere considerato come uno dei primi esempi di smart mobility, grazie alla maggiore ottimizzazione dei flussi di traffico, rappresenta al contempo una soluzione virtuosa per l’ambiente, come evidenziato nello studio, in termini di conservazione a lungo termine della natura e della biodiversità e riduzione dell’impronta di carbonio del settore dei trasporti.

 

La strategia di riduzione delle emissioni inquinanti grazie all’utilizzo del dispositivo Telepass per il pagamento elettronico del pedaggio rientra nell’impegno più ampio assunto dal Gruppo per contrastare il cambiamento climatico. Attraverso obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale a breve, medio e lungo termine, Telepass si pone come abilitatore di una transizione verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile, in ambito urbano ed extraurbano.

 

Accanto al “tradizionale” servizio di telepedaggio, infatti, il Gruppo Telepass ha aggiunto nel tempo 30 servizi addizionali collegati ai nuovi stili di mobilità, partecipando in modo attivo a promuovere una mobilità sostenibile, dal risparmio di CO2 ottenuto evitando soste e code ai caselli, fino ai più recenti servizi integrati nell’ecosistema digitale che puntano a offrire opzioni di mobilità dolce e a favorire l’intermodalità nei contesti urbani.

 

Un approccio alla sostenibilità intesa non solo come ambientale, ma anche come economica e sociale grazie alla promozione di soluzioni per una gestione ottimizzata degli spostamenti, rispondendo alle esigenze di persone e aziende che scelgono di spostarsi in maniera efficiente ed integrata. “Questo studio dimostra come la sostenibilità e lo sviluppo economico di un territorio emergono da pratiche strategiche, operative e gestionali incentrate sulla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’innovazione nell’intera catena di produzione dei servizi, coniugando due aspetti: ecologico ed economico”, ha dichiarato Giovanni Vaia, docente e ricercatore dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

 

“Lo studio dell’Università Cà Foscari Venezia segna un traguardo importante perché è la dimostrazione scientifica di un impatto ambientale che si riduce grazie all’intuizione trentennale di Telepass e alla lungimiranza di tutte le concessionarie del nostro Paese”,  ha dichiarato Francesco Maria Cenci, Head of Italy & Eu Tolling di Telepass. “La mobilità è legata in maniera intrinseca alla sostenibilità e Telepass, in questi anni, ha avuto un ruolo molto rilevante non solo nel far risparmiare tempo al casello, offrendo fin dalla sua nascita un servizio che facilita la mobilità in autostrada a oltre 7 milioni di italiani,  ma anche nel ridurre le emissioni inquinanti, contribuendo così a proteggere la salute delle persone e a salvaguardare l’ambiente”, ha concluso Cenci.

 

 

Libertà di movimento, Geronimo La Russa: “No a preclusioni verso un sistema piuttosto che un altro”

Libertà di movimento, Geronimo La Russa: "No a preclusioni verso un sistema piuttosto che un altro"

Tra gli ospiti dell’evento The Urban Mobility Council, organizzato dal gruppo Unipol che si è tenuto lo scorso 8 Luglio presso la Triennale di Milano, presente anche Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club di Milano: “L’auto elettrica potrà contribuire a salvare il mondo, ma tutti noi vogliamo vivere in un mondo sano; quindi, bisogna andare verso la neutralità tecnologica, questo è sicuro. Ma non ci devono essere preclusioni verso un sistema piuttosto che un altro“. Guarda e ascolta l’intervista completa realizzata da Paolo Artemi.