Un’alleanza europea delle Regioni contro il diktat elettrico? Importante e utile

di Geronimo La Russa, presidente di ACI MIlano

 

Un’alleanza tra diverse Regioni europee, tra le quali la Lombardia, mirata ad affrontare e ridiscutere, con una strategia comune, la decisione della Commissione Europea riguardante lo stop commerciale dal 2035 di auto a benzina e Diesel? E’ un’iniziativa tanto importante, quanto, ci auguriamo, utile

 

Fin dall’inizio, abbiamo valutato negativamente una presa di posizione, quella dell’Europa, che non tiene conto di tutte le ricadute sociali ed economiche prodotte. Una cosa è portare avanti politiche mirate alla sostenibilità ambientale, e noi su questo siamo pronti al confronto, un’altra è demolire sistemi produttivi su cui si basano economie nazionali e internazionali.

Noleggio, scenario e ruolo delle associazioni: parola a Ghinolfi (SiFA’)

di Pierluigi Bonora

 

Fondatore e amministratore delegato di SiFA’, società controllata da BPER che opera nel noleggio di veicoli ad aziende e professionisti, Paolo Ghinolfi parla delle sue aspettative per il 2022 e il 2023 e del possibile impatto che gli incentivi, in vigore da inizio novembre, avranno sul business del settore. 

 

Tra gli altri temi toccati, i prezzi in rialzo per le vetture nuove e usate, l’attacco cinese all’Europa, i problemi derivati dalla mancanza di chip e materie prime, l’iniziativa di SiFA’ battezzata “Circular mobility” e, ricordando il periodo della sua presidenza di ANIASA, cosa Ghinolfi pensa dell’azione svolta dalle associazioni di categoria in un momento di forte difficoltà e incertezza per l’intero comparto. 

 

Saltalamacchia (Koelliker): risanamento ok, SsangYong torna in pista

SsangYong Motor Company ha annunciato il rimborso totale del debito previsto dalla procedura concorsuale a cui ha avuto accesso. Il completamento del processo di risanamento aziendale, raggiunto l’11 novembre scorso attraverso i fondi derivanti dall’acquisizione da parte di KG Group, è avvenuto in circa 18 mesi dal suo inizio, nell’aprile 2021.

 

Il costruttore intende ora accelerare la normalizzazione della gestione, conseguita in anticipo rispetto ai 20 mesi concessi, aumentando le vendite e realizzando rapidamente profitti. SsangYong Motor ha già gettato le basi per la stabilizzazione dell’attività e lo sviluppo della crescita futura a seguito del successo dell’operazione di fusione e acquisizione e il completamento della procedura di risanamento.

 

La crescita futura di SsangYong si baserà sull’evoluzione dell’azienda verso l’elettrificazione, ancora una volta sostenuta da finanziamenti di capitale da parte di KG Group. Il marchio si sta inoltre concentrando sulla crescita attraverso il successo del lancio internazionale del nuovo Suv Torres. La presentazione di Torres nel mercato nazionale è stata accolta con grande favore e sta già determinando un aumento delle vendite, rafforzando al contempo la posizione del brand nel mercato globale. Gli investimenti e lo sviluppo tecnologico nell’ambito dei veicoli elettrici stanno procedendo e il prossimo anno SsangYong avrà il primo di una serie di modelli EV di questo nuovo corso, l’U100.

 

“Siamo felici per questa notizia e come sempre pronti a supportare il brand SsangYong nel nostro Paese”. Afferma Marco Saltalamacchia, Executive Vice President e Ceo Gruppo Koelliker. “Come importatori esclusivi di SsangYong in Italia condividiamo gli obiettivi del marchio sudcoreano, lo affiancheremo nei suoi futuri progetti e nel lancio di nuovi modelli e servizi sul mercato italiano”.

Europa ancora in crescita: si attenua la crisi dei microchip

i concessionari mostrano cautela

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor

 

In Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) si intensificano i segnali di ripresa del mercato dell’auto. In ottobre le immatricolazioni hanno fatto registrare una crescita del 14,1% su ottobre 2021 con tutti i trenta mercati nazionali dell’area in crescita tranne quelli di cinque paesi non particolarmente importanti per le vendite di autovetture (Danimarca, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Irlanda).

La crescita di ottobre è la terza dopo tredici cali consecutivi. Fino a luglio il mercato dell’Europa Occidentale era infatti in profondo rosso con un calo rispetto al gennaio-luglio del 2021 del 13,3%. In agosto si è avuto il primo segnale positivo con una crescita del 3,4% rispetto allo stesso mese del 2021 seguita da una crescita, sempre sullo stesso mese dell’anno precedente, del 7,9% in settembre ed ora dalla crescita del 14,1% nell’ottobre scorso.

 

Tra l’altro ,l’inversione di tendenza, perché di inversione di tendenza si può ormai parlare, si sta estendendo a tutti i mercati dell’Europa Occidentale ed è dovuta alla maggiore disponibilità di auto nuove derivante dall’attenuarsi delle difficoltà delle Case automobilistiche nel reperire componenti essenziali, ed in particolari microchip.

L’inversione di tendenza in atto è certamente un fatto positivo, ma non si può dimenticare che rispetto alla situazione precedente la pandemia, cioè rispetto al 2019, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale nei primi dieci mesi di quest’anno accusa ancora un calo del 31,1%. In Europa Occidentale il ritorno alla normalità per le vendite di auto è dunque ancora lontano.

Tornando però alla ripresa in atto, in tutti i mercati le vendite appaiono sostenute soprattutto dagli acquisti delle società di noleggio a lungo termine e da quelli delle flotte aziendali. Ovunque ancora debole è la domanda dei privati e merita poi di essere segnalato che nei principali mercati dell’area crescono le immatricolazioni di auto elettriche (BEV secondo l’acronimo internazionale), ma in controtendenza è il mercato italiano in cui, nei primi dieci mesi dell’anno, le immatricolazioni di auto elettriche hanno subito un calo del 26,8% con una riduzione della quota sul totale delle immatricolazioni dal 4,2% del gennaio-ottobre 2021 al 3,6% dello stesso periodo del 2022.

 

E questo mentre nei principali paesi europei le immatricolazioni di auto elettriche hanno già una quota a due cifre (a fine settembre: 14,6% in Germania, 14,5% nel Regno Unito e 12,7% in Francia). Le cause del ritardo dell’Italia sull’elettrico non paiono però essere attribuibili ad una minor propensione degli automobilisti italiani verso questa soluzione ecologica quanto essenzialmente alla carenza di punti di ricarica.