Volvo Studio Milano: il pallavolista Piano con il cuore

di Silvia Terraneo (SheMotori)

 

Pallavolo, uno sport di squadra, uno dei giochi più conosciuti e praticati al mondo. Questa volta il campo da gioco è il Volvo Studio Milano per il terzo  appuntamento della rassegna #unviaggio incredibile con protagonista Matteo Piano, capitano della Allianz Powervolley Milano.

“L’umiltà nello sport è tutto, e lo sport ha bisogno di insegnanti di umiltà; la sola forza porta alla medaglia”, è il fuoriclasse a rompere il ghiaccio.

Sportivissimo, altissimo, simpaticissimo: Matteo quando hai iniziato a giocare a pallavolo?

“Questo lungo viaggio con la pallavolo è iniziato quando ero bambino, all’età di 7 anni. E pensare che mi ero anche fermato per passare al basket, ma compiuto 12 anni ho ripreso, vestendo diverse maglie, alcune molto importanti”.

 

Hai avuto qualche imprevisto?

“Me ne sono successe tante, l’imprevisto mi ha comunque formato, fatto crescere e adesso sono quello che sono grazie anche a questo vissuto. Sono grato di come ho affrontato tutto, merito anche della vicinanza delle persone. Ne parlo nel mio libro “IO IL CENTRALE E I PENSIERI LATERALI”, scritto a quattro mani con la psicologa dello sport Cecilia Morini. Il libro è uscito a ottobre 2019. Tanti gli spunti e gli argomenti affrontati in quella che non è una autobiografia, ma la storia di un percorso iniziato parecchi anni fa, nella quale vengono raccontati con grande genuinità e semplicità gli ostacoli affrontati da chi, prima di essere un pallavolista, è un uomo”.

 

 

Cos’è per te la pallavolo?

“È lo sport di squadra che più amo, difficile da approcciare, in quanto non è così facile divertirsi senza le basi. Ma è quello sport che ti fa mettere al servizio degli altri. E vero, ce ne sono tanti, ma la pallavolo… forse sarà per la vita nello spogliatoio, il campo piccolo, la vicinanza con gli  spettatori.. e anche la famiglia è qualcosa di così importante. Credo molto nei valori di questo sport che riesce a trasmettere positività in ogni contesto. La pallavolo è molto inclusiva: essendo complicato tenere la palla in aria, ci si aiuta veramente tanto a differenza di altri sport dove c’è la voglia di primeggiare. Io non ero bravissimo, ma ho resistito”.

 

La notte prima della partita partita?

“È cambiata negli anni, adesso la vivo con rilassatezza, mi piace stare in casa a cucinare con gusto e abbondanza. E’ una notte sempre speciale dove cerco di fare qualcosa che mi faccia stare bene. La vigilia è sacra per me”.

 

Qualcosa da aggiungere?

“Ringrazio tutte le persone che mi hanno visto partire, la mia famiglia, gli amici. Per loro sono “Dendolo”, il ragazzo di sempre. Sono cresciuto, ho imparato molto, ma la bellezza della nostra intimità è rimasta quella. Venite a tifare l’Allianz Powervolley Milano!”.

 

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