Veicoli industriali: piano anti-CO2 incongruente e gravoso

Paolo Scudieri, Anfia

di Paolo Scudieri, presidente di ANFIA

Nel secondo mese dell’anno, il mercato dell’auto italiano mantiene il trend di  crescita a doppia cifra (+17,5%), ancora una volta anche grazie al confronto con il forte  rallentamento di febbraio 2022 (-22,6%).

Nonostante la partenza positiva del 2023, lo scenario per il settore automotive nel suo  complesso – già colpito dai rincari dell’energia, dall’inflazione, dalla crisi dei  semiconduttori e della logistica – rimane molto sfidante, anche a fronte delle possibili conseguenze delle proposte normative attualmente in discussione a livello europeo. La recente proposta di regolamento sui nuovi standard Euro 7 per i veicoli leggeri e pesanti – che va ad aggiungersi al recentemente rivisto regolamento sulla riduzione delle  emissioni di CO2 per autovetture e furgoni, di cui seguiamo con attenzione l’iter di approvazione, con la riunione del COREPER prevista il 3 marzo, e alla proposta di revisione del regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali – risulta infatti incongruente ed estremamente gravosa per la filiera.

Questo  sia per le tempistiche di applicazione, che per il cambio di metodologia di prova  previsto per i veicoli pesanti e per i prospettati limiti emissivi di alcuni inquinanti. Riteniamo quindi sia necessaria una profonda rivisitazione del testo durante il processo legislativo europeo. 

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