di Luca Sra, delegato ANFIA per il trasporto merci
La contrazione nel numero delle immatricolazioni degli autocarri registrata nel mese di marzo porta inevitabilmente a ribadire quanto già evidenziato nei mesi precedenti da tutte le associazioni della filiera automotive e dell’autotrasporto sulla necessità di riformare le attuali misure in favore del rinnovo della componente veicolare del settore.
Come testimoniato dal rapido esaurimento delle risorse dell’ultima finestra del cosiddetto Fondo Investimenti aperta lo scorso 4 marzo, le attuali politiche non appaiono sufficienti a coprire la domanda del settore al fine di promuovere un vero svecchiamento del parco circolante e devono essere sostituite da una programmazione certa e pluriennale in grado di abilitare la pianificazione degli investimenti da parte degli operatori del settore.
Affinché tale processo possa compiersi è inoltre necessario valorizzare tutte le tecnologie veicolari presenti sul mercato, partendo in primo luogo dalle motorizzazioni di ultima generazione a gas naturale (compresso o liquefatto) o a Diesel, anche in considerazione della loro piena compatibilità rispettivamente con il biometano e l’HVO, le cui filiere rappresentano un’eccellenza italiana. Per ciò che concerne i veicoli a zero emissioni, inoltre, al fine di favorirne la diffusione si auspica il riconoscimento del contributo pubblico anche per la fattispecie del noleggio a lungo termine, come già previsto nella nuova struttura del cosiddetto Ecobonus di cui si attende la pronta attuazione.
In ultimo, sempre nell’ottica di promuovere un pieno rinnovo del parco circolante dell’autotrasporto, si reitera l’invito a valutare il ripristino di benefici fiscali quali, ad esempio, il credito d’imposta sugli acquisti di beni strumentali tradizionali sui veicoli di ultima generazione.