
di Michele Crisci, presidente di UNRAE
UNRAE prende atto dell’importante orientamento espresso dal Consiglio Competitività UE che ha rivisto alcune disposizioni della proposta della Commissione, riconoscendo l’efficacia dei test attualmente in vigore e posticipando l’entrata in vigore della nuova normativa Euro 7. Rimane il fatto, però, che l’applicazione del Regolamento in esame comporterà comunque ingenti investimenti per la Case automobilistiche che sono già fortemente impegnate – sul piano economico, tecnologico e, non ultimo, ambientale – nella transizione alla decarbonizzazione e al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni previsto da altri Regolamenti europei in vigore.
In questo quadro, diventa sempre più urgente un piano puntuale e chiaro del Governo per determinare il percorso che l’Italia intende seguire nell’ottica della transizione green, rivedendo l’attuale sistema di incentivi per renderli più fruibili, maggiormente indirizzati ai target europei, utili a un accelerato rinnovo del parco, destinati a tutte le imprese, rivedendo le regole e recuperando i residui del 2022 e quelli ormai quasi consolidati del 2023. UNRAE aggiunge, non ultimo, il suo richiamo alla revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso l’applicazione della Delega Fiscale, in modo da rilanciare la competitività delle imprese italiane, prevedendo l’adozione delle misure più volte richieste da UNRAE, che rilancerebbero un settore utile anche ad un accelerato rinnovo del parco, considerato il veloce ricambio dei veicoli aziendali, che costituiscono un usato “fresco” disponibile per gli automobilisti, con effetti positivi da un punto di vista ambientale ed economico.