Tutti in elettrico: c’è il rischio che il target del 2035 debba slittare

di Thierry Breton, eurocommissario a Mercato Interno e Industria (da un’intervista al “Corriere della Sera”)

 

Per aiutare la transizione dell’automotive dobbiamo mobilitare tutto il sostegno possibile. Per le regioni che dipendono dal carbone è stato creato il “Just Transition Fund”.  Ma non esiste un equivalente per l’ecosistema della mobilità. E ci sono regioni come l’area intorno a Torino, in Italia, o altre in Germania che sentiranno un forte impatto. Non solo non abbiamo un budget dedicato, ma non abbiamo nemmeno la struttura o la governance per condividere le buone pratiche e facilitare lo scambio di conoscenze tra le regioni direttamente interessate. Per questo ritengo che serva un nuovo fondo per sostenere una transizione giusta nel settore automobilistico, da prendere in considerazione entro  il 2026.

Occorre istituire un gruppo di lavoro composto dall’intero ecosistema automobilistico – industria, sindacati, consumatori, produttori di elettricità – che si incontrerà ogni tre mesi per fare il punto sui progressi compiuti. Ecco i temi sui quali il gruppo si concentrerà: come produrremo i 150 GW di capacità elettrica necessari entro il 2050; i punti di ricarica pubblici, ne avremo bisogno di 6,8 milioni al 2030 e oggi ne abbiamo solo 350.000, il 70% dei quali in Francia, Germania e Olanda; le materie prime per le batterie; i posti di lavoro da riconvertire e sull’accessibilità delle auto elettriche, che restano irraggiungibili per la maggior parte degli europei.

Nel corso dei lavori proporrà l’Euro 7 per inasprire in modo significativo le norme sulle emissioni inquinanti degli autoveicoli e migliorare la qualità dell’aria. Inoltre, i motori a combustione saranno usati dal resto del mondo ancora per molto tempo. Invito i produttori europei a garantire investimenti in questa tecnologia, per contribuire a migliorare la qualità dell’aria e la mitigazione dei cambiamenti climatici anche nei Paesi terzi, questo perché nonostante il divieto di vendita di veicoli a combustione interna entro il 2035, nel 2050 ci sarà ancora almeno il 20% di auto con motore a combustione sulle strade.

E c’è il rischio che il target del 2035 debba slittare. Inoltre, i camion non sono ancora soggetti ai nuovi standard di CO2 e anche i veicoli elettrici continueranno a inquinare, in particolare pneumatici e freni anche delle auto elettriche, che sono molto più pesanti a causa delle batterie.

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