Transizione produttiva: sia una priorità del nuovo Governo

Foto: Il passaggio del testimone tra Massimo Pellegrino (a sinistra) e Paolo Vasone, che ha ricoperto il ruolo in ANFIA


di Massimo Pellegrino, Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA

La chiusura positiva del primo semestre 2022 fa seguito a un 2021 già in crescita, che aveva recuperato e superato i livelli del 2019 dopo le  difficoltà innescate dalla pandemia nel 2020. Essendo l’Aftermarket un comparto anticiclico, le buone performance della prima metà  dell’anno in corso si ricollegano anche all’andamento invece negativo del mercato italiano delle auto nuove, che ha chiuso il primo semestre a -22,7%, risultando in  flessione da 12 mesi consecutivi, con un conseguente incremento della domanda di  manutenzione e riparazione per le auto usate. 

Lo scoppio della guerra in Ucraina, del resto, ha reso più difficile l’attività sia dei produttori di componenti, sia dei costruttori di autoveicoli in tutta Europa, dove la  filiera automotive è fortemente interconnessa. Alla già esistente crisi delle materie prime e di reperibilità di alcuni componenti, si sono aggiunti ulteriori disagi nella  logistica e nelle forniture.  

Inoltre, negli ultimi mesi, il progressivo aumento dei costi dei carburanti ha  determinato un aumento dei costi di trasporto – alimentato anche dalla carenza di  camionisti, con migliaia di autisti ucraini ritornati in patria per combattere nel  conflitto – mentre i rincari delle materie prime e dell’energia hanno fatto lievitare i costi di produzione, con un incremento di alcuni miliardi di euro all’anno per le aziende  della filiera produttiva. E’ probabile che, nel secondo semestre 2022, anche il mercato  dei ricambi auto accusi gli effetti del tasso inflattivo in rialzo, destinato a incidere  sulle capacità di spesa degli italiani. 

In questo sfidante scenario, il must per la nostra filiera rimane approcciare il mercato  della nuova mobilità attraverso la formazione e la digitalizzazione – su cui fare investimenti strutturali – ma anche attraverso nuovi strumenti di diagnosi e, più nello specifico, avvicinandosi al mondo dei sistemi di ricarica elettrica e di gestione delle  batterie. Bisogna che le aziende si aprano ad un nuovo modo di fare Aftermarket. 

Per l’Aftermarket e per l’intero settore automotive è infine fondamentale che il prossimo Governo abbia ben presenti le priorità di intervento su cui concentrarsi: politiche industriali per la transizione produttiva, misure a sostegno del mercato e dello sviluppo infrastrutturale. 

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