Transizione energetica: dall’UE solo ipocrisie, e la Cina…

di Andrea Taschini, manager automotive

 

L’invenzione della transizione energetica europea, tra cui l’auto elettrica, sta mettendo a posto la coscienza degli europei, ma devastando interi Paesi asiatici.
Chi crede ancora che la riduzione dell’utilizzo degli idrocarburi farà cessare i conflitti in giro per il mondo si sbaglia, e la situazione in Myanmar (lo spostamento in questo Paese, da parte della Cina, dell’estrazione di terre rare con tutti i danni all’ambiente che ne conseguono)  è molto esemplificativa di tutta la falsità dello storytelling che circola in Europa a proposito di transizione.


La Cina ha a tutti gli effetti un atteggiamento predatorio
nei confronti dei Paesi limitrofi non diverso da quello che il mondo occidentale racconta di voler evitare: ipocrisie.
Sarebbe ora che l’Europa – e più specificamente la Commissione UE – rivedesse il piano di decarbonizzazione preso atto degli ingenti costi sia economici sia sociali per abbattere il 4,9% lordo delle proprie emissioni su base mondiale (al netto del problema tedesco) quando Cina e India, insieme, emettono il 50% del totale in forte e costante crescita.

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