Stop ai motori termici: decisione da rivedere, Draghi intervenga

Adolfo De Stefani Cosentino, Federauto

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza la proposta della Commissione sulla riduzione delle emissioni inquinanti secondo la quale dal 2035 usciranno di produzione le auto a benzina, Diesel, Gpl, metano e ibride. La proposta dovrà adesso andare all’esame dei Governi, all’interno dei quali si troverà probabilmente maggiore consapevolezza delle difficoltà produttive, infrastrutturali ed economiche/sociali legate a questa impostazione radicale. A seguire si aprirà un tavolo di trattativa tra Consiglio europeo (espressione dei Governi), Commissione e Parlamento che potrebbe apportare modifiche anche consistenti.

 

Federauto sostiene, in linea di principio, gli obiettivi e le ambizioni politiche generali del pacchetto “Fit for 55”, tuttavia, è convinta che per raggiungere i traguardi climatici sia necessario un approccio più realistico, che tenga conto degli interessi di tutti gli stakeholder e dei consumatori, basato su di un mix tecnologico che abbracci tutte le soluzioni tecnologicamente compatibili.

 

La decarbonizzazione del trasporto su strada non dovrebbe essere socialmente ed economicamente dirompente. I recenti sviluppi come la pandemia e la guerra in Ucraina hanno aumentato le incertezze e le insicurezze. I prezzi delle materie prime e dell’energia sono in crescita e la dipendenza da poche fonti di approvvigionamento pone rischi critici per l’intera filiera automotive.

 

L’elettrificazione della mobilità può aiutare a ridurre le importazioni di combustibili fossili a lungo termine, ma allo stesso tempo comporta il rischio di creare nuove dipendenze da materie prime e batterie, mantenendo la creazione di valore al di fuori dell’Europa. 

 

Oggi le attività di vendita e riparazione di automobili supportano tutte le nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, tuttavia, è essenziale andare avanti offrendo un certo periodo di transizione adeguato, fondamentale per preparare le nostre attività alle sfide imminenti e garantire così manutenzione e riparazione altamente qualificate per le auto di domani.

 

L’intera catena del valore del settore automobilistico, inclusi concessionari, sta affrontando enormi sfide per gestire con successo il processo di transizione e raggiungere gli obiettivi prefissati, ma è necessario prendere atto che l’incremento di vendita di veicoli a emissioni zero è raggiungibile solo se è disponibile un’ampia infrastruttura di stazioni di ricarica.  Di fatto, molti potenziali clienti rimangono riluttanti e questa realtà permarrà finché non verrà implementata un’infrastruttura di ricarica diffusa.

 

Il Consiglio dei ministri europeo si riunirà il 28 giugno. Federauto rivolge un appello al presidente Mario Draghi e al Governo italiano, affinché sostengano una revisione della decisione secondo un approccio più realistico e concreto, che tenga anche conto della posizione delicata della filiera automotive e delle gravi conseguenze che essa arrecherà al mercato interno e a tutta l’economia italiana.

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