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Scudieri (Anfia): "Tempo di Rinascimento per la filiera automotive"

di Pierluigi Bonora


Foto: Paolo Scudieri con il ministro Giancarlo Giorgetti

Perché è stata organizzata a Firenze,  nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, l’assemblea generale annuale di Anfia? Lo spiega il presidente Paolo Scudieri che abbiamo intercettato al termine dei lavori, davanti a una folta platea, al sindaco Dario Nardella e al ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. L’assemblea è tornata in presenza dopo due anni con il titolo “Muoversi nel XXI secolo: whatever it takes – L’automotive tra sviluppo sostenibile, transizione energetica e nuovi equilibri internazionali”.

 

La scelta del capoluogo toscano, come ricordato da Scudieri, è stata dettata dal riconoscimento ricevuto come città italiana con la mobilità più sostenibile (seguita da Milano, Torino, Parma e Bologna), secondo il ”Quindicesimo rapporto Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane”, presentato lo scorso novembre, oltre che dalla sua fama internazionale di culla del Rinascimento, un periodo storico che, con il suo approccio umanistico, è fonte di ispirazione per la grande trasformazione che la filiera automotive sta vivendo.

 

Nell’intervento di Scudieri, tanti i problemi affrontati insieme alle preoccupazione esposte in vista dell’imminente voto del Parlamento Ue sul piano “Fit for 55”, ma anche le denunce di “ingiustizie climatiche” per lo sfruttamento di donne e bambini nelle miniere dove si estraggono le materie prime e per la volontà del legislatore Ue di “dismettere” la sua filiera più importante, quella dei prodotti automotive, a favore di una solo tecnologia: l’elettrico, in mano praticamente ai colossi asiatici.