
Se l’Unione europea ha pensato male di spalancare le porte alle auto cinesi, annessi e connessi, l’industria tedesca automotive ha fatto altrettanto, anche se in un’altra direzione. L’associazione che la rappresenta (VDA) ha infatti invitato gli attivisti del clima, quelli di “Ultima generazione”, meglio conosciuti come “gretini”, alla seconda edizione del Salone della mobilità in programma a Monaco di Baviera dal 5 al 10 settembre.
Addirittura, VDA ha chiesto ai “gretini” di partecipare con uno stand informativo, nel tentativo azzardato di aprire un confronto con chi veleggia unicamente sul pensiero unico e ce l’ha a morte con l’auto in tutte le sue declinazioni. Per tutta risposta (non si sa ancora se l’invito sarà accolto o meno) gli attivisti tedeschi hanno dichiarato di voler trasformare Monaco in una “roccaforte della protesta”.
Con una serie di azioni, nei giorni scorsi è stato già bloccato parzialmente il traffico nel centro della capitale bavarese. Attivisti si sono parzialmente “incollati” ad alcune strade, bloccando così il flusso dei veicoli. E’ stata una sorta di prova generale in vista della rassegna che sarà inaugurata il 5 settembre dallo stesso cancelliere Olaf Scholz, sempre se riuscirà a raggiungere la Fiera di Monaco.
Gli attivisti, già due anni or sono, in occasione della prima edizione del Salone della Mobilità, avevano creato non pochi problemi alla circolazione stradale. Ma quest’anno i toni sono decisamente più accesi. La richiesta al Governo di Berlino è di convocare un consiglio sociale, i cui membri dovranno essere estratti a sorte, per porre fine all’uso dei combustibili fossili in Germania entro il 2030.
Voler aprire le porte della rassegna a queste persone è da considerare un palese atto di debolezza dell’industria tedesca e un’ammissione di colpe, invece di puntare a esaltare le capacità concrete europee di affrontare le questioni climatiche con grande competenza. Ci ha provato ad avviare il dialogo con gli attivisti di “Ultima generazione” il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che aveva voluto tendere loro la mano, ottenendo però come risposta che “l’iniziativa non era servita a un bel niente”.
Già ora, intanto, l’attenzione è incentrata sulle tante novità cinesi al Salone di Monaco e su cosa accadrà nei giorni della rassegna. E proprio la rassegna bavarese farà da sfondo alla celebrazione del primato conquistato nei giorni scorsi dalla Cina, traguardo tra l’altro anticipato da AlixPartners nell’ultimo “Global Automotive Outlook”: Pechino ha superato Tokio ed è il primo esportatore mondiale di automobili. Tra l’altro, sempre a Monaco di Baviera, l’industria cinese dell’auto si riunirà a congresso per la prima volta oltre i confini della Grande Muraglia.
Tra “gretini” arrabbiati e “occupazione” europea da parte cinese, non resta che ringraziare il fuggiasco Frans Timmermens e chi ha seguito senza battere ciglio la sua folle strategia “pseudo green” che, come risultato, ha dato la “scossa” che Pechino aspettava. Dimessosi dalla Commissione UE, il barbuto olandese punta ora a fare il premier nel suo Paese, lasciando Bruxelles – e non solo – con il cerino acceso.