Primo effetto incentivi: è boom per le auto tradizionali

Adolfo De Stefani Cosentino, Federauto

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

Dopo un’attesa durata quasi tre mesi, i contributi per l’acquisto di veicoli nuovi a zero e basso impatto ambientale sono diventati operativi a partire dallo scorso 16 maggio. Tuttavia, i dilatati tempi amministrativi per l’effettiva messa a terra dei fondi stanziati per il 2022 (625 milioni di euro destinati alle autovetture e ai commerciali esclusivamente elettrici) e l’apertura ritardata della piattaforma per le prenotazioni, ha impattato,  ancora una volta, sui volumi di vendita mensili, anche se il calo è stato più contenuto rispetto ai mesi precedenti».

Come previsto il ritmo delle prenotazioni dei fondi per la fascia 61-135 g/km di CO2, ossia  quelle relative all’acquisto di veicoli endotermici Euro 6 con rottamazione obbligatoria di un’auto fino a Euro 4, è  molto sostenuto, in virtù della lunga attesa che ha portato i clienti a procrastinare la firma dei contratti per poter  accedere ai contributi annunciati a febbraio. Si tratta della fascia dove si concentrano i maggiori volumi di  immatricolazione – rispetto a quelli di vetture solo elettriche e plug-in – per cui non stupisce il rapido assorbimento  delle risorse (restano circa 33,7 milioni dei 170 iniziali).

Tutto ciò nei prossimi mesi porterà all’eliminazione di  85.000 auto inquinanti dalla circolazione stradale, contribuendo al rinnovo del parco circolante, e questa è una  notizia certamente positiva. Più rallentato l’utilizzo degli altri stanziamenti, a riprova che una politica incentrata  esclusivamente sull’elettrico – tra l’altro dipendente dai microchip provenienti dall’Asia, da un accesso più  capillare ed omogeneo alla rete di ricarica pubblica e dall’incremento delle energie rinnovabili – non consente un  veloce rinnovo del parco. A riguardo, nell’imminente votazione in plenaria al Parlamento europeo del pacchetto  “Fit for 55” per una mobilità a impatto climatico zero, auspichiamo prevalga un approccio realistico e aperto a tutte  le tecnologie per conseguire gli obiettivi ambientali nei prossimi anni, evitando scelte unilaterali della politica che  possano condurre a pericolosi squilibri economici e sociali».

Con riferimento alla domanda interna, siamo confidenti che, almeno in parte, nel breve periodo si possa ritrovare una maggiore fiducia, sebbene l’attuale termine di legge dei 180 giorni per completare le prenotazioni con  incentivo risulta incompatibile con i persistenti rallentamenti nelle consegne dei veicoli. Sul settore, infatti, aleggia incalzante la scarsa disponibilità, acuita dal conflitto in corso in Ucraina, di alcuni semiconduttori e di altre  componenti fondamentali per le catene di produzione automotive ed è concreto il rischio di non poter riconoscere i bonus ai beneficiari, compromettendo l’efficacia stessa della misura adottata dal Governo per agevolare in modo  sostenibile la transizione ambientale nel nostro Paese.

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