(dal sito SicurAUTO diretto da Claudio Cangialosi)
La transizione verso la mobilitร elettrica rappresenta una svolta epocale nell’industria automobilistica, con potenziali impatti significativi sull’occupazione.ย Il primo rapporto dell’๐๐ฌ๐ฌ๐๐ซ๐ฏ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐จ ๐ฌ๐ฎ๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ซ๐๐ฌ๐๐จ๐ซ๐ฆ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐๐๐ฅ๐ฅ’๐๐๐จ๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ฆ๐ ๐๐ฎ๐ญ๐จ๐ฆ๐จ๐ญ๐ข๐ฏ๐ (TEA) dell’Universitร Ca’ Foscari Venezia esplora le implicazioni per l’Italia entro il 2030, cercando di comprendere rischi e opportunitร in questa rivoluzione.
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Il TEA, formato da enti come il Center for Automotive and Mobility Innovation CAMI, Motus-E e ๐๐๐๐ซ๐๐ (Istituto di Ricerca sulla Crescita
Economica Sostenibile), analizza le trasformazioni nel settore automotive italiano per sostenere la transizione verso una mobilitร sostenibile.
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Lo studio, basato su oltre 2.500 aziende, rivela che solo l’8% dei fornitori automotive italiani produce componenti esclusivamente per veicoli a combustione interna (ICE), limitando l’esposizione al rischio di uscita dal mercato.
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L’analisi prevede diversi scenari occupazionali, con il 40% degli occupati concentrato in imprese con fatturato superiore a 250 milioni di euro. Le regioni piรน coinvolte sono Piemonte e Lombardia.
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Le aziende mono-componente ICE vedranno una diminuzione dell’occupazione del 41%, mentre quelle multi-componente (ICE + BEV) avranno variazioni da -21% a -6%, e aziende che producono componenti “invarianti” vedranno un aumento del 11% entro il 2030.
Il ๐ซ๐๐ฉ๐ฉ๐จ๐ซ๐ญ๐จ ๐๐จ๐ฆ๐ฉ๐ฅ๐๐ญ๐จ si trova su SicurAUTO.it
Foto di Simon Kadula su Unspash