Nomisma Energia: scenari di mobilità in Italia al 2030

Foto: Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia

 

 

La mobilità delle autovetture elettriche è uno dei temi dominanti degli ultimi anni su cui si concentra l’attenzione delle persone, le decisioni delle politiche e gli investimenti delle imprese. Si tratta di uno dei campi dove più è interessante dibattere e verificare le ambizioni di decarbonizzazione delle moderne economie, sia per difficoltà che sono davanti, sia per l’urgenza di adottare misure che, da molti anni, si dimostrano insufficienti per raggiungere ambiziosi e condivisibili obiettivi di maggiore diffusione dell’auto elettrica.

 

Lo studio di Nomisma Energia  (per avere informazioni dettagliate sullo studio: info@nomismaenergia.it oppure ufficiostampa@leaseplan.it) è stato condotto per LeasePlan, società che vuole guidare e accelerare la transizione verso una mobilità a minor impatto ambientale e, in futuro, a zero emissioni. Questo nell’intento di contribuire al target 11.2, “Provide access to affordable, accessible and sustainable transport”, nell’ambito dell’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la sostenibilità.

 

Viene condotto e completato nel 2022, durante la più grave crisi energetica che abbia mai investito l’Europa, causata della guerra Russia Ucraina che ha direttamente coinvolto il gas e il suo mercato, ma con riflessi altrettanto gravi sull’energia elettrica e sui suoi prezzi. Il mercato del petrolio è stato risparmiato dalla crisi, ma in prospettiva maggiori tensioni sui suoi derivati, centrali per la mobilità con auto tradizionali, sembrano solo rimandati.

 

La crisi è destinata a modificare profondamente e strutturalmente i mercati energetici, i paradigmi di politica energetica e anche le visioni dei consumatori. La crisi colpisce tutta l’Europa, ma l’Italia ha ulteriori elementi di debolezza rispetto agli altri Paesi, per effetto della sua maggiore dipendenza dal gas importato.

 

La crisi rafforza l’obiettivo della elettrificazione dei trasporti, già in precedenza motivato dall’emergenza climatica e dai problemi di qualità dell’aria in ambito urbano. Infatti, sostiene indirettamente la crescita dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili all’interno del nostro Paese, con il beneficio economico, perché costa meno, e con il miglioramento della sicurezza, perché riducono la dipendenza da importazioni.

 

Le politiche energetiche e ambientali dell’Unione Europea stanno prefigurando misure di grande portata nel settore trasporti con visione di profonda trasformazione, in particolare con la proposta, in corso di definizione, di divieto di vendite di auto con motore a combustione interna dal 2035. Si tratta di un impegno al limite del rivoluzionario, destinato a incidere pesantemente sull’industria europea dell’auto, uno degli assi portanti del nostro manifatturiero.

 

Per questo l’evoluzione in corso del mercato dell’auto, con il forte sostegno alla penetrazione di quella elettrica, merita particolare attenzione, al fine di meglio definire le strategie di politica industriale per i prossimi anni. Questa deve risultare da una sintesi equilibrata tra sostenibilità economica, sicurezza degli approvvigionamenti e miglioramento ambientale, i tre obiettivi fondamentali da sempre delle politiche ambientali.

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