
L’Italia corre per dotarsi di una rete di ricarica per le auto elettriche a prova di futuro. È quanto emerge dal monitoraggio delle infrastrutture di Motus-E, che prende in esame in questa edizione anche i dati sui dispositivi per la ricarica domestica, cresciuti di ben 8 volte in due anni, grazie anche alle incentivazioni connesse alla riqualificazione energetica degli edifici.
I punti di ricarica presenti nelle case degli italiani hanno superato quota 400.000, con 304.000 installazioni legate ai bonus edilizi (dati ENEA). Un numero importante, che testimonia la crescente apertura dei cittadini al trend di elettrificazione della mobilità. Un’ulteriore accelerazione si registrerà non appena verranno resi disponibili gli incentivi – già stanziati e in attesa solo dei decreti attuativi – per le infrastrutture di ricarica a uso domestico.
Quanto alle infrastrutture a uso pubblico, il secondo trimestre conferma una vigorosa crescita delle installazioni, con 4.037 punti di ricarica messi a terra tra aprile e giugno, che portano il totale a quota 45.210. Nel primo semestre sono stati installati 8.438 punti di ricarica a uso pubblico, contro i 4.680 dello stesso periodo del 2022 (+80%).
Inizia a espandersi in modo vistoso anche la rete di ricarica sulle autostrade, dove si registrano 657 punti di ricarica (+422 rispetto a un anno fa) in 121 AdS sulle 476 totali. Oltre il 77% dei punti in autostrada hanno una potenza superiore a 43 kW e il 58% supera i 150 kW.
“I passi avanti sulla grande viabilità riflettono il grande impegno degli operatori coinvolti, che continua purtroppo a scontrarsi con l’immobilismo di tutti quei concessionari autostradali che nonostante un obbligo di legge continuano a non bandire le gare per installare le colonnine nelle aree di servizio”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, secondo cui in ogni caso, in termini complessivi, “i notevoli passi avanti registrati dai punti di ricarica privati e a uso pubblico indicano che l’Italia si sta infrastrutturando in modo particolarmente virtuoso, per uno sviluppo della mobilità elettrica allineato agli obiettivi che il Paese si è dato anche con il recente aggiornamento del Piano energia-clima (PNIEC)”.
“Ora sarà importantissimo riuscire a mettere a terra tutti i fondi che il PNRR ha destinato alle colonnine”, conclude Naso, “su questo istituzioni e industria si stanno impegnando con la massima attenzione. La prima gara, come noto, ha presentato una serie di criticità, soprattutto sul segmento extraurbano. Con interventi mirati sui relativi decreti, però, confidiamo che gli operatori potranno partecipare massivamente, raggiungendo i target prestabiliti ed evitando una dispersione di risorse molto preziose per il Paese”.