Misure per il sistema auto: il Tavolo Automotive è urgente

di Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE

UNRAE esprime apprezzamento per l’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della proposta di regolamento AFIR per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, ora al vaglio del Consiglio europeo. Sulla base degli obiettivi nazionali – commisurati sia al numero di veicoli leggeri elettrici e ibridi plug-in circolanti sia alla distanza tra le stazioni di ricarica – il nostro Paese dovrà assicurare l’installazione, su autostrade e strade nazionali, di gruppi di stazioni di ricarica elettrica rapida almeno ogni 60 km in ciascuna direzione di marcia, e stazioni di rifornimento di idrogeno a una distanza massima di 200 km tra loro.

 

Si tratta finalmente di obiettivi cogenti e congrui con le potenzialità e le necessità del nostro Paese. Rimane, invece, la preoccupazione per il bando MASE sulle infrastrutture di ricarica extraurbane che, a differenza di quello per i centri urbani, è andato quasi deserto, con soli 6 progetti presentati e nessuno ammissibile: ci auguriamo vengano presto create le condizioni necessarie per consentire a tutti gli operatori di accedere al bando con proposte adeguate.

 

Si auspica inoltre la riapertura del bando del MIT per la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno con i fondi residui, pari a circa 126 milioni di euro rispetto ai 103 assegnati, come già richiesto dalla Corte dei Conti.

 

E attendiamo inoltre che il MIMIT emani al più presto le norme attuative del DPCM 4 Agosto 2022, necessarie a beneficiare dei 40 milioni annuali di incentivi per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica in edifici residenziali, e quelle relative ai 90 milioni stanziati dal DL 14 Agosto 2020 per imprese e professionisti, per i quali non sono mai state aperte le richieste di accesso ai fondi da parte del MASE.

 

UNRAE, infine, ribadisce ancora una volta la necessità e l’urgenza di misure quali: la revisione dell’impianto fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo in base alle emissioni di CO2; la riformulazione degli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, per eliminare le storture che ne hanno sin qui impedito il funzionamento; una efficace pianificazione per la riconversione della filiera automotive italiana.

 

Su questi temi è auspicabile un confronto autentico, e non a posteriori, con tutti gli attori della filiera, non ultima UNRAE, in sede di Tavolo Automotive, la cui convocazione lungamente attesa non sembra ancora nemmeno alle porte.

 

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