È paradossale, ma ormai ci abbiamo fatto il callo, che una maggioranza che si proclama di sinistra e “democratica” dal nome del suo partito “locomotiva”, si comporti in modo da rendere sempre più difficile la vita ai cittadini dei ceti sociali medi e a quelli più in difficoltà (che dovrebbero essere in cima alla lista delle priorità) e basi oggettivamente il suo consenso grazie alle fasce radical chic.
Guardiamo, per esempio, ai cosiddetti Ferragnez e ai loro recenti comportamenti che sposano proprio questa sinistra radical chic. E’ facile e strumentale dalla posizione privilegiata in cui si trovano: gli appezzamenti illusori di chi li segue sui social non fanno altro che arricchirli ulteriormente. Pazzesco.
Una delle ultime iniziative controproducenti per chi deve utilizzare la macchina per entrare a Milano e recarsi al lavoro, accompagnare i bambini a scuola o un parente a fare una visita, riguarda il divieto di circolazione nell’Area B (quindi le porte della metropoli, dal prossimo 1 ottobre, ai veicoli Diesel omologati Euro 5, nonostante siano piuttosto recenti e – come leggerete più avanti – vengano considerati virtuosi dal punto di vista ambientale.
Nei giorni scorsi, a una conferenza stampa alla quale ho partecipato, era presente anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. Un’occasione ghiotta per fargli presente i problemi che la sua amministrazione sta creando – limitandoci all’aspetto della mobilità – a migliaia di cittadini tra parcheggi in continuo ridimensionamento, piste ciclabili pericolose e mal disegnate, carreggiate sempre più strette con i conseguenti rallentamenti del traffico, monopattini che sfrecciano sui marciapiedi e abbandonati ovunque. E ora lo stop alle auto Diesel Euro 5.
Ecco il mio botta e risposta con Sala e, a seguire, il parere di un esperto sul divieto che sta per entrare in vigore.
Sindaco Sala, conferma il divieto di accesso all’Area B ai veicoli Diesel Euro 5 a partire dal prossimo 1 ottobre? “Tutto confermato”. Ribatto: ma in questo caso si discriminano tanti cittadini: non è giusto. E Beppe Sala: “Che non sia giusto è una sua opinione e la posso anche rispettare, ma rimane il fatto che abbiamo sempre chiarito ai cittadini milanesi, sia a chi mi ha votato sia a quelli che non mi hanno votato, che la transizione ambientale è fondamentale e stiamo cercando di portarla avanti, a nostro giudizio, con buon senso; un passaggio che vede impegnate le grandi città. Lascio le polemiche a chi vuol farle. Questo blocco non è una sorpresa, lo avevo dichiarato un anno fa e proseguo su questa strada”.
Scusi, sindaco – incalzo – e chi non può permettersi di cambiare la macchina e non può farne a meno per varie ragioni? La non risposta di Sala: «E cosa fanno i milanesi che respirano male? E quelli che chiedono un cambiamento a livello di profilo ambientale? I diritti sono di tutti, per cui l’amministrazione comunale lo ha detto e lo farà e lascio a Matteo Salvini le sue polemiche anche un po’ sterili…». Ma cosa c’entra Salvini – ribatto ancora -: la gente è stata spinta a comprare vetture Euro 5 usate e poi si vieta loro di circolare… Visibilmente infastidito, Sala taglia corto: “L’ho detto, andiamo avanti, nessuna novità”.
A Sala e ai suoi illuminati assessori e collaboratori risponde un esperto in materia di carburanti e impatto ambientale. “Bloccare la circolazione di tutte le auto Diesel Euro 5 – la precisazione dell’esperto – è profondamento sbagliato. Lo stato della qualità dell’aria a Milano è in costante e continuo miglioramento e tale situazione è legata soprattutto alla progressiva penetrazione nel parco auto circolante proprio di vetture Euro 5 ed Euro 6. Infatti – aggiunge l’esperto – i dati di emissione estremamente bassi o prossimi allo zero, soprattutto per il particolato delle auto Diesel Euro 5 ed Euro 6, non contribuiscono minimamente alle concentrazioni di inquinanti nell’aria che sono invece imputabili alle vetture e ai veicoli pesanti più vecchi, agli impianti termici e a quelli industriali. Anche le emissioni non allo scarico rivestono un ruolo importantissimo sulla concentrazione delle polveri. Sugli NOx, inoltre, i Diesel Euro 5 presentano decisi miglioramenti rispetto alle precedenti motorizzazioni, di fatto annullando il loro contributo alle concentrazioni nell’aria di questo inquinante”.
La sintesi finale: “La scelta del Comune di Milano dà un segnale ai consumatori totalmente sbagliato, generando una notevole incertezza che di fatto blocca il ricambio del parco veicoli in circolazione che, invece, è alla base proprio dei miglioramenti riscontrati negli ultimi anni”.