A Milano aumenta dal 30 ottobre il ticket di ingresso nella Ztl del centro storico Area C, che passa da 5 euro a 7,50. L’ingresso nella Ztl si pagherà anche il sabato e nei festivi e non solo dal lunedì al venerdì come adesso, ma per questa modifica non c’è ancora una data perché il provvedimento dovrà passare dal Consiglio comunale. Lo ha annunciato il sindaco, Beppe Sala, insieme all’assessore alla Mobilità, Arianna Censi.
“Questo prezzo di ingresso non lo toccavamo da una vita – ha spiegato Sala – e 7,50 euro non è un numero a caso, infatti avevamo agganciato simbolicamente il ticket di Area C a quello del biglietto del trasporto pubblico, che era 1,50 quando è stata introdotta Area C e adesso è 2,20″.
I residenti, come ha spiegato il sindaco, non pagheranno l’ingresso nella Ztl il fine settimana e nei festivi. Dopo il quarantesimo ingresso gratuito durante la settimana pagheranno 3 euro. Il Comune stima di incassare a regime circa 15 milioni di euro in più, oggi gli introiti di Area C sono di 30 milioni l’anno, “ma non è una misura finalizzata a incassare – ha spiegato l’assessore Censi – ma a non fare entrare le auto in centro città“. La decisione di inserire il pagamento anche il weekend e i festivi deriva dal fatto che “stiamo vedendo che il numero di ingressi nelle giornate di sabato, domenica e festivi – ha spiegato Sala – è uguale ad altri giorni, non è gente che entra per andare al lavoro ma per shopping e andare in giro”.
Ma ecco quanto il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha detto durante una recente puntata di “Radio anch’io” su Rai Radio 1. “Dobbiamo avere il coraggio di dire questa piccola verità, cioè che ci sono troppe macchine nelle città. A Milano ne abbiamo 49 per ogni 100 abitanti e io voglio lavorare perché arrivino a 40 in dieci anni”.
“Area B non è classista, ma limita il traffico per i veicoli più inquinanti, so bene che spesso chi ha una macchina vecchia ha difficoltà a cambiarla. È una scelta e la politica deve fare delle scelte, perché il bivio è tra migliorare il profilo ambientale e mettere a rischio una parte dei cittadini che non possono cambiare auto. C’è la necessità di dare ai cittadini un’opportunità diversa, per esempio con le metropolitane, con i veicoli in sharing, con i taxi”.