di Paolo A. Starace, presidente di UNRAE Veicoli Industriali
Valutiamo positivamente l’andamento complessivo dell’anno 2023 – il dato consolidato riflette la crescita migliore dal 2008, con il +12,2% (+12,6% per i veicoli pesanti, +15,8% del comparto medio-leggeri, -11,1% per la fascia dei leggeri) e oltre 3.000 unità
immatricolate in più rispetto al 2022 – a riprova della dinamicità del settore dei veicoli industriali, che rappresenta notoriamente la cartina di tornasole dello stato di salute dell’economia del nostro Paese.
Ciononostante, il dato registrato a dicembre (-28,5%), unitamente al calo della domanda già in corso da mesi, lascia presagire una contrazione del mercato nel 2024. Accogliamo, quindi, con favore l’intervento del Governo relativo al contributo maggiorato per la
cosiddetta “Sabatini Green”, che sostiene gli investimenti in veicoli a basso impatto ambientale compatibili con l’uso dell’HVO.
Tuttavia, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per non aver colto l’opportunità di parametrare l’aumento delle tariffe autostradali nel 2024 in base alla classe di emissione, cominciando così a introdurre in maniera fattiva il principio “chi più inquina più paga”.
Coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione che i Costruttori hanno già da tempo abbracciato e in ragione degli stringenti nonché prossimi target europei, risulta ormai improrogabile un intervento dell’Esecutivo, già a più riprese sollecitato, che preveda l’istituzione di un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano.