Mercato Italia: per i privati erosione del potere d’acquisto

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di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

 

Il mese di luglio ha chiuso con una crescita rallentata come accaduto a giugno, segno che la raccolta  ordini sta via via decrementando, in parte perché siamo nel periodo estivo, in parte perché l’anticipazione da parte del Governo di una rimodulazione dell’Ecobonus crea il cosiddetto effetto attesa che incide sensibilmente sulla propensione degli acquisti correnti, e in parte perché gli acquirenti privati continuano a vedere pesantemente eroso il loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione che si posiziona su livelli ancora piuttosto elevati. Di fatto, le  decisioni di acquisto di beni durevoli, maggiormente impegnative da un punto di vista economico, vengono  rinviate a periodi in cui le condizioni saranno ritenute più favorevoli.

Il mercato è stretto dalla rincorsa verso la transizione ecologica e lo sviluppo efficiente dell’infrastrutturazione  per la ricarica dei veicoli elettrici che, soprattutto in ambito privato, tarda a giovarsi dei provvedimenti in vigore  da molto tempo (DPCM 4 agosto 2022 e DL 14 agosto 2020), oltre che da una raccolta  ordini in declino che fatica a trovare nuovi stimoli.

Inoltre, la totale assenza di misure sull’auto aziendale nel DDL che delega il Governo a riformare il sistema fiscale, al contrario di quanto inserito nelle prime bozze del provvedimento, ci lascia fortemente preoccupati. Ancora una  volta non si è compreso come operando una revisione strutturale del regime fiscale degli autoveicoli, in armonia  con quanto accade negli altri Paesi UE, si possa agevolare una transizione verso una neutralità climatica realmente  sostenibile per tutti gli attori della filiera e velocizzare lo svecchiamento del parco circolante. È stata persa dunque  un’altra grande occasione per rivedere i criteri e le aliquote utilizzate da imprese e professionisti per la gestione  delle flotte auto aziendali, nell’ambito del più ampio progetto di rivisitazione dell’impostazione tributaria in  Italia.

Nel frattempo, auspichiamo un rapido intervento normativo per procrastinare i termini di completamento delle prenotazioni Ecobonus, da 180 a 270 giorni (come già chiesto al Ministero competente). Infatti, a causa di un  peggioramento nella logistica delle merci – in atto già da molti mesi – che sta mettendo in ginocchio la regolare consegna dei veicoli, oltre a una crisi dei chip non ancora del tutto risolta, in mancanza dell’allungamento dei  termini di validità delle prenotazioni, verranno penalizzati gli sforzi di coloro che si sono impegnati ad acquistare veicoli a basse e zero emissioni.

 

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