Mercato Europa: scommessa su una ripresa più forte a fine 2023

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor

 

In novembre sono state immatricolate nell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) 1.014.630 autovetture con un incremento del 17,4% sullo stesso mese del 2021. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno resta comunque negativo. Le immatricolazioni sono state infatti 10.196.115 con un calo rispetto allo stesso periodo del 2021 del 5,8% e del 29,9% rispetto ai primi undici mesi del 2019, cioè dell’anno che ha preceduto la pandemia. Dai dati di novembre viene comunque un segnale forte e chiaro di inversione di tendenza.

A fine luglio il mercato dell’Europa Occidentale, dopo tredici cali mensili consecutivi, accusava una contrazione rispetto ai primi sette mesi del 2021 del 13,3%. In agosto si è avuta la prima crescita (+3,4%) seguita da altri tre dati positivi nei mesi successivi e così a fine novembre la contrazione rispetto ai primi undici mesi del 2021 è stata solo del 5,8%.

Dall’andamento del mercato europeo di novembre viene la conferma di alcune indicazioni molto importanti anche per valutare le prospettive. La prima è che a partire da agosto la crescita del mercato tende ad accelerare. La sequenza degli incrementi sullo stesso mese dell’anno precedente è stata: +3,4% in agosto, +7,9% in settembre, +14,1% in ottobre e +17,4% in novembre. Il secondo elemento positivo che emerge è il fatto che la crescita interessa tutta l’area: in novembre soltanto sei dei trenta mercati dell’area accusano ancora un calo sullo stesso mese del 2021 e, tra l’altro, si tratta di piccoli mercati.

Un altro segnale forte e chiaro che viene dall’analisi dei dati sul mercato dell’Europa Occidentale è che in molti paesi dell’area è in forte crescita la quota delle auto elettriche. Per quest’ultimo aspetto fa però eccezione il mercato italiano che per quanto riguarda la diffusione di auto elettriche è chiaramente in controtendenza. Nel periodo gennaio-novembre la quota delle elettriche è infatti scesa dal 4,4% del 2021 al 3,7% del 2022, mentre negli altri maggiori mercati dell’area la quota delle auto elettriche è già a due cifre ed in chiara crescita rispetto al 2021.

Le ragioni della insoddisfacente situazione italiana nella transizione all’elettrico possono essere identificate nella scarsa diffusione delle colonnine e degli altri dispositivi di ricarica, ma anche nel fatto che gli incentivi varati nel nostro Paese nel 2022 per sostenere (analogamente a quanto si fa negli altri mercati) gli acquisiti di auto elettriche sono stati sicuramente poco efficaci in quanto una parte importante dei fondi stanziati è rimasto inutilizzato, mentre i fondi stanziati per favorire l’acquisto di auto tradizionali con emissioni fino a 135 grammi di CO2 al chilometro si sono esauriti in un paio di settimane.

E’ del tutto evidente, quindi, che il nostro sistema di incentivi per l’acquisto di auto con emissioni zero o a basso impatto va profondamente rivisto. Per quanto riguarda le ragioni che hanno determinato la ripresa del mercato dell’Europa Occidentale tutti gli osservatori sono concordi nel ritenere che la causa prima dell’inversione di tendenza va ricercata nella maggiore disponibilità di componenti essenziali (come i microchip) la cui carenza aveva fortemente penalizzato la produzione di autovetture provocando una crisi dell’offerta che si è sommata alla crisi della domanda. Le prospettive per il 2023 appaiono moderatamente positive. La ripresa continuerà e potrebbe rafforzarsi nell’ultima parte dell’anno.

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