Materie prime: smarcarsi subito dalla dipendenza asiatica

di Pierluigi Bonora (da “il Giornale” del 2/6/2022)
In Stellantis la parola d’ordine, per il futuro, è non farsi trovare impreparati a possibili nuovi blocchi delle forniture di materie prime, semiconduttori, cablaggi e altro ancora. I problemi coincisi con le crisi degli ultimi due anni, tra pandemia e tensioni geopolitiche, oltre a mettere in luce le gravi ripercussioni per il settore automotive causate dalladipendenza da Paesi terzi, e soprattutto instabili, negli approvvigionamenti essenziali per la mobilità in rapida evoluzione, costringe le Case a creare una supply chain interna e, dunque, affidabile.

Da qui l’esigenza di stringere accordi con colossi specializzati nei campi dell’elettrico (batterie e relativi componenti), tenendo presenti le esigenze di utilizzare fonti rinnovabili, ma anche della guida autonoma (digital, connettività, software). Quindi, come accade per Stellantis, essere sempre più una «Tech company» come più volte sottolineato dall’ad Carlos Tavares. L’ultimo accordo, in ordine di tempo, annunciato, è stato stretto con Controlled Thermal Resources (CTR). Si tratta di un’intesa vincolante per la fornitura, da parte di CTR, di idrossido di litio per batterie da utilizzare nei veicoli elettrificati di Stellantis negli Usa.

Il progetto «Hell’s Kitchen» di CTR, nella contea californiana di Imperial, recupererà il litio dalle salamoie geotermiche, utilizzando energia rinnovabile e vapore in un processo integrato a ciclo chiuso. In pratica, spiega una nota, sarà eliminata la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e di processi di lavorazione alimentati da combustibili fossili. La partnership, di durata decennale, prevede che CTR fornisca a Stellantis fino a 25mila tonnellate di idrossido di litio l’anno. Un accordo analogo, ma quinquennale e per la produzione europea, era stato siglato da Stellantis, a fine 2021, con Vulcan Energy Resources (gruppo australiano con una sede in Germania) sempre per la fornitura di idrossido di litio per batterie.

Lo stesso Tavares, in un dibattito organizzato dal “Financial Times”, ha visto nella sfera di cristallo che tra il 2025 e il 2026 l’atteso boom di accumulatori potrebbe determinare nuovi problemi di forniture. E smarcarsi al più presto da Asia e Cina risulta fondamentale.

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