Materie prime: quotazioni al ribasso, “Les Echos” spiega il motivo

Materie prime: quotazioni al ribasso, "Les Echos" spiega il motivo

“La caduta è stata spettacolare quanto l’ascesa. Dopo aver raggiunto livelli record, i metalli star delle batterie delle  auto elettriche sono crollati. Il litio è salito a quasi 85.000 dollari per tonnellata alla fine del 2022 prima di perdere oltre l’80% del suo valore. Una tonnellata di cobalto veniva scambiata a 81.000 dollari nel 2022 e oggi costa solo 28.300 dollari. La stessa tendenza vale per il nichel, che ha perso quasi il 50% dalla fine del 2022, passando da 31.450 dollari per tonnellata a 16.730 dollari”, questo il punto della situazione tratto da un interessante articolo apparso sul quotidiano francese “Les Echos”‘.

 

Alla base di questi cali, si legge su “Les Echos”, “è il rallentamento delle vendite di auto elettriche, in particolare in Cina, e quindi della domanda di metalli essenziali per la produzione di batterie. Questo rallentamento è dovuto principalmente al deterioramento del contesto macroeconomico e alla cessazione di alcune agevolazioni per l’acquisto di veicoli elettrici.

 

Per quanto riguarda il litio, si è verificato un fenomeno di destocking che ha pesato sulla domanda per tutto il 2023. “Sulla scia della pandemia tra il 2020 e il 2021, gli operatori cinesi che dominano la produzione di batterie hanno fatto acquisti dettati dal panico per assicurarsi l’approvvigionamento a tutti i costi. Ma non riuscendo a trovare sbocchi a causa della caotica ripresa della Cina, hanno attinto alle loro riserve. Ciò ha portato a un calo dei prezzi che poi si è accelerata quando alcuni produttori, vedendo i prezzi scendere, hanno interrotto del tutto i loro acquisti in attesa che i prezzi scendessero ulteriormente”.

 

Il nichel, ora. Scrive il quotidiano: “In pochi anni soltanto la produzione indonesiana è esplosa. Jakarta è oggi il primo produttore mondiale di nichel grazie a costi di produzione ultra-competitivi. Gli indonesiani hanno anche abbassato i costi di produzione dei cosiddetti impianti ‘Hpal’ per trasformare il nichel di bassa qualità in nichel per le batterie. Inondato di nichel, il mercato è crollato e molte aziende hanno dovuto chiudere. Il gigante Bhp ha registrato una svalutazione di 2,5 miliardi di dollari relativa alla sua attività di nichel”.

Foto di michael-marais-HjV_hEECgcM-unsplash

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