L’UE protegga la sua industria: ristabilire con i cinesi una parità di condizioni

di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis

Sarebbe ragionevole da parte dell’Ue proteggere almeno in modo decrescente l’industria europea dell’automotive dalla concorrenza straniera, in particolare cinese. Penso che sarebbe ragionevole farlo, almeno in modo decrescente, per far sì che ci troviamo tutti sullo stesso piano di parità. I regolamenti europei in questa fase risultano favorire i nostri concorrenti asiatici.

I regolamenti sono stati modellati sull’aspetto più competitivo dell’industria automobilistica cinese. Abbiamo messo le normative europee esattamente dove i cinesi erano i più competitivi, per questo servirebbero delle protezioni da parte dell’Ue per l’industria europea dell’auto, almeno nella fase di transizione, fino a quando non si sarà ristabilita una parità di condizioni per una competizione corretta.

Con l’inaugurazione,  a Billy-Berclau, vicino a Douvrin, in Francia, della prima delle tre gigafactory Acc in Europa, Stellantis comincia una nuova fase, grazie anche alla qualità della collaborazione fra tre grandi Stati – Francia, Italia e Germania – che ci hanno accompagnato in questo progetto. Siamo riusciti a collaborare anche se spesso gli interessi non coincidono.

È una trasformazione darwiniana. Contribuiremo al progetto di produrre in Europa il 23% delle celle delle batterie. Entro il 2030 Stellantis lancerà 65 nuovi modelli elettrici, una sfida industriale.

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