Lotta al particolato: lavare di più le strade

di Mario Verna, direttore generale di Queen car

Il tiro dei sostenitori della “transizione senza se e senza ma” si sta aggiustando: non più CO2 (obiettivamente ininfluente per l’Europa e insostenibile senza dover parlare dei nuovi fornitori del mondo) ma particolato. Il particolato è davvero il problema numero uno per la salute, lo è sempre stato e, certamente, è quello il bersaglio giusto su cui intervenire in modo deciso per migliorare la qualità dell’aria e preservare la salute dei cittadini.

Ma attenzione! Anche su questo tema i sostenitori “dell’elettrificazione come soluzione” rischiano di prendere ulteriori cantonate. Molti degli studi moderni attribuiscono all’automotive un 20% di responsabilità sulle emissioni di particolato (nelle città questa percentuale sale per la concentrazione di traffico) ma, udite bene, non dai motori!

Già perché la riduzione drastica +90% che il passaggio dei nuovi standard soprattutto sul diesel ha operato, ha pressoché azzerato quelle dal tubo di scappamento, lasciando però inalterate (anzi in leggera crescita) quelle da freni, pneumatici e usura stradale. L’auto elettrica non le eliminerà. La cura immediata? Il lavaggio frequente delle strade.

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