Lo stop UE al 2035: non siamo sudditi, il premier difenda l’industria italiana

dì Marco Bonometti, presidente e amministratore delegato di OMR

Sullo stop al 2035 ai motori endotermici, deciso dall’UE, io pensavo che dopo la presa di posizione del Governo italiano si potesse arrivare a un compromesso, ma la votazione evidenzia la spaccatura del Parlamento europeo.

Quello che più mi rammarica è che una parte degli europarlamentari italiani abbiano votato a favore. PD e M5s hanno approvato questo ulteriore tassello contro l’industria europea dell’auto. La musica è cambiata: il presidente del Consiglio si è fatta sentire in Europa, dove noi non dobbiamo essere sudditi, ma difendere gli interessi nazionali, che sono anche interessi europei.

Contiamo molto su questo Governo. Se l’Italia, che è comunque il secondo Paese più industrializzato d’Europa, si fa vedere compatta, voglio vedere cosa fanno Germania e Francia… l’industria italiana è indispensabile per la crescita e lo sviluppo dell’Europa, quindi io penso che la clausola di riduzione al 2026 porti a ripensare le tempistiche e le modalità dello stop ai motori endotermici al 2035.

Il mio appello al Governo è essere cosciente della forza industriale della manifattura italiana. Meloni deve avere la forza dell’industria italiana che è leader mondiale. Se deve difendere un patrimonio, deve difendere quello dell’industria italiana.

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