L’auto tra 2 anni secondo Bain: utili delle Case giù del 4-6%

Foto: Gianluca Di Loreto, partner Bain & Company

Negli ultimi anni, le Case automobilistiche hanno registrato utili a livelli record. Tuttavia ora per i costruttori auto si prospettano tempi duri, soprattutto a causa del deterioramento della situazione economica generale e nonostante i miglioramenti nell’offerta di semiconduttori. Stando a una ricerca di Bain & Company sull’automotive, si verrà a creare un clima a elevata concorrenza e i prezzi potrebbero tornare a scendere, mentre i costi aumenteranno, a causa dell’inflazione. 

In questo contesto, secondo la ricerca, nei prossimi due anni, gli utili potrebbero contrarsi del 4%-6% e i margini medi delle Case auto potrebbero di fatto dimezzarsi. A livello globale, i volumi dei produttori saranno impattati dalla riluttanza dei clienti ad acquistare nuove auto a causa della situazione economica. In Italia la situazione è anche peggiore, con un mercato a volumi che ha chiuso il 2022 con un -10% rispetto ai valori registrati nel 2021 e -30% di volumi rispetto al contesto pre-pandemia (2019).

Da due anni a questa parte, i fornitori stanno lottando con una redditività in calo. Nei primi tre trimestri del 2022, il loro margine Ebit medio è sceso a circa il 4,5%. Fino allo scoppio della pandemia, questo margine era sempre stato compreso tra il 5 e l’8%, da uno a due punti percentuali al di sopra del margine dei produttori. Le uniche eccezioni sono state gli anni della crisi finanziaria del 2008 e del 2009.

“Oltre alle conseguenze della pandemia, molti fornitori del settore automobilistico stanno soffrendo per l’interruzione delle catene di fornitura, la carenza strutturale di semiconduttori e il forte aumento dei costi dei materiali e dell’energia, soprattutto a causa del contesto geopolitico europeo”, ha detto Gianluca Di Loreto, partner Bain & Company, sottolineando che “alcune aziende stanno già lavorando a programmi di efficientamento e trasformazione di vasta portata. Ma molte devono ancora recuperare, anche perché i fornitori non possono ribaltare sui propri clienti (le Case) il 100% degli incrementi”.

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