di Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia
Quello italiano rimane un mercato poco attratto dalle auto elettriche (nel 2023 hanno chiuso al 4,22% di quota, la più bassa di tutta Europa, mi viene da dire “resistente” alla crescita delle auto elettriche, con la maggior parte degli esperti di mercato che imputano all’infrastruttura la maggior colpa di questo ritardo. Eppure, io resto convinto che non sia l’infrastruttura il problema più grande, il problema è nel racconto che di questa storia si continua a fare e chi lo amplifica. Semplicemente credo che oggi l’elettrico non sia ancora superiore all’endotermico nel bilancio complessivo di utilizzabilità e fruibilità.
Sono altrettanto certo che arriverà il tempo nel quale le vetture elettriche saranno superiori a quelle ICE sotto tutti gli aspetti, ma oggi non è così ed esaurita l’onda degli “early adopters” qualsiasi persona di buon senso non è disposta a pagare anche il 50% in più per un prodotto che, se davvero volesse diventare oggi prodotto di massa, dovrebbe costare il 30% in meno.
Vai a vedere che l’Italia, fanalino di coda in Europa su questo tema, sia invece la più intelligente, quella che alla fine, grazie al silenzio dei consumatori che non comprano, farà capire che il percorso di transizione non si può fare con slogan politici e soprattutto a spese della gente, della qualità e sostenibilità delle loro vite