Incentivi 2024: operativi non prima della metà di marzo

Incentivi europei in arrivo? Bene, ma si faccia presto

di Michele Crisci, presidente di UNRAE

I nuovi incentivi accolgono le richieste – più volte reclamate da UNRAE – di estendere  l’Ecobonus a importo pieno a tutte le imprese, di aumentare l’entità dello stesso, di riportare al  2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, quelli del 2023. Il Decreto finalizzato dal MIMIT ha intrapreso l’iter  amministrativo di ratifica da parte degli altri ministeri interessati e della presidenza del  Consiglio, cui seguirà il vaglio della Corte dei Conti: considerando i tempi per esaurire i vari  passaggi autorizzativi e per aggiornare la piattaforma di Invitalia, i nuovi incentivi saranno operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che, nel frattempo, il mercato rimanga paralizzato.

I timori di un’attesa deleteria per il mercato sembrano confermati dal forte  rallentamento non solo della raccolta ordini, ma anche delle immatricolazioni di auto BEV e  PHEV, che a gennaio si fermano a quota 2,1% per le BEV e 2,8% per le PHEV: in totale, una  quota del 4,9% di auto con la spina, la più bassa da gennaio 2021.

UNRAE, pur apprezzando lo sforzo del ministero, sottolinea il rischio che i fondi così allocati riescano a supportare volumi aggiuntivi di auto a  bassissime emissioni di gran lunga inferiori alle potenzialità, in considerazione dell’aumento  dei bonus unitari e della sempre più ampia offerta di prodotto.

Esortando comunque alla massima celerità nell’attuazione del provvedimento, auspichiamo che i residui del 2023 siano interamente destinati alle due fasce a zero  e bassissime emissioni, con una contestuale revisione delle soglie di prezzo.

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