Il 30/1 ad Abano Terme faccia a faccia con il ministro dell’Ambiente

 

 

Prendo lo spunto delle ultime dichiarazioni sul tema automotive del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, per invitare gli amici che mi seguono su il Giornale”, su #FORUMAutoMotive e tutti coloro che sono interessati alla transizione del settore verso una mobilità più sostenibile, anche dai punti vista economico e sociale, a partecipare alla “Festa dei lettori del Giornale”, in programma all’hotel Mioni Pezzato di Abano Terme, dal 30 gennaio al 5 febbraio prossimi. Proprio il 30 gennaio, infatti, avrò il piacere, insieme al collega Marcello Zacché, caporedattore Economia, di intervistare il ministro Pichetto ampliando il dibattito anche alla platea dei presenti. A fare gli onori di casa sarà il direttore Augusto Minzolini. Numerosi gli ospiti-relatori attesi, tra i quali il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che è stato per anni capo della redazione romana del quotidiano.
Per maggiori informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 0498668377 oppure scrivere a info@hotelmionipezzato.it.

 

Solo auto elettriche dal 2035? Pichetto è per la neutralità tecnologica

 

Anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, interviene sul tema della mobilità futura e della volontà dell’UE, ora come ora, di far produrre e vendere solo auto elettriche dal 2035. In scia alle dichiarazioni del premier Giorgia Meloni, che sull’argomento ha detto di voler dare battaglia a difesa dell’industria automotive, Pichetto ha pure affermato come debba prevalere “una certa flessibilità” nel processo di elettrificazione del settore auto che va accompagnato nella sua trasformazione.

 

L’intervento del ministro, che all’epoca del governo a guida Mario Draghi, nella sua funzione di viceministro dello Sviluppo economico, è stato “l’uomo automotive” dell’allora capo del MISE, Giancarlo Giorgetti, parlando a Radio 1 si è detto convinto che “ci sarà il superamento degli attuali motori di origine fossile”, anche se nel breve termine siamo convinti che serva un po’ di flessibilità, da un lato normativa, mentre dall’altro occorre accompagnare il settore sul fronte della produzione.” 

 

L’Italia – ha quindi puntualizzato riferendosi alla neutralità tecnologica – con le sue imprese è in grado di offrire anche possibilità di carburanti alternativi, si tratta di seguire la scelta e accompagnare il cambiamento”. Per poi ricordare che “sull’automotive nel Paese sono impiegate 100mila persone direttamente e oltre un milione con tutto l’indotto. Da qui l’esigenza di accompagnare un cambiamento di pelle. E il tutto deve andare al passo con il cambiamento che stiamo vivendo, adeguando anche la data, fermo restando l’obiettivo di abbattimento delle emissioni e di completa neutralità al 2050”.

 

Un discorso, quello di Pichetto, basato sulla realtà dei fatti. Del resto, la piattaforma digitale per la misurazione – vera – delle emissioni di un veicolo messa a punto da UNEM e che svela molte falle nel processo decisionale compiuto dalla Commissione UE, ha messo più di una pulce nell’orecchio in vista della revisione decisiva dei piani “green” europei, legati alla mobilità, prevista entro il 2026.

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