Governo fermo sull’auto: eco-fuels ininfluenti, strada elettrica segnata

di Ferdinando Uliano, segretario nazionale FIM-CISL

 

Sono passati più di 5 mesi dall’insediamento del Governo Meloni e a tutt’oggi non si è provveduto ad utilizzare le risorse stanziate nel fondo specifico dell’automotive per favorire la reindustrializzazione e la trasformazione del settore. Si stanno finanziando unicamente gli incentivi alla domanda (acquisto di auto sostenibili) indispensabili per promuovere l’acquisto di veicoli con un costo superiore del 50%, (650 milioni per tre anni a partire dal 2022), ma come FIM-CISLl l’abbiamo ribadito più volte, che non devono sottrarre risorse per la reindustrializzazione indispensabili per evitare l’impatto negativo di oltre 75.000 lavoratori nel comparto auto a seguito del cambio delle motorizzazioni.

 

Il Fondo stanziato era di circa 8 miliardi di euro in 8 anni utilizzato per poco più di 1 miliardo solo per incentivare l’acquisto delle auto. Le risorse devono essere utilizzate per favorire la reindustrializzazione e compensare con nuove attività le perdite occupazionali causate dal cambio delle motorizzazioni. Bisogna accorciare la catena di fornitura, portando nel nostro Paese le produzioni di tutta la componentistica che rappresenterà l’auto del futuro: dai semiconduttori, dalle batterie, ai componenti necessari per la motorizzazione elettrica, per la guida autonoma, per la digitalizzazione e la connettività. Il Governo deve essere consapevole che senza un piano per la transizione industriale attivabile immediatamente, il rischio licenziamento e desertificazione industriale diventa certezza.

 

Inoltre, il peso di biocarburanti ed e-fuels rispetto all’elettrico sarà minimo. I volumi saranno sull’elettrico quindi occorre muoversi di conseguenza per non perdere il treno dell’innovazione. Abbiamo lanciato una sollecitazione al ministro Adolfo Urso rispetto al fatto che le risorse che sono state destinate nel fondo specifico del settore auto vanno scaricate a terra, per accompagnare la trasformazione verso l’elettrico. Oggi quei fondi sono destinati esclusivamente all’incentivo di acquisto delle autovetture. Noi dobbiamo governare il processo di trasformazione del settore industriale. Siccome l’elettrico è e sarà l’elemento di rinnovamento che caratterizzerà il mercato soprattutto in Europa, non ha senso soffermarsi a uno scontro ideologico tra biocarburanti, e-fuels e elettrico.

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