Forzarci alle auto elettriche: tanti i sostenitori anche a casa nostra

di Cristiano Donelli, Policy Advisor del Parlamento UE

Uno dei difetti principali che ha il sistema italiano è quello che troppe persone, ai vertici nella politica e nella comunicazione di massa, fanno i sostenuti, gli scienziati, gli oggettivi, quelli che guarda caso vanno contro le strategie intraprese dalle aziende italiane che danno lavoro e benessere. Certo è che se si vuole che si mantenga valore nel nostro Paese bisognerebbe smetterla di fare le pulci alle nuove tecnologie che possono preservare ciò che di buono la tecnica ha creato, nel caso nel settore automobilistico, per andare dietro a esaltazioni ambientaliste che anche lì sarebbe da vedere quanto siano sincere e non lanciate da interessi esterni e ben poco idealistici.

Andando incontro invece a corrette sensibilità di migliorare l’impatto dell’umanità nei territori, ma allo stesso tempo contemplando l’interesse nazionale dei nostri Paesi a proseguire con lavoro e progresso economico, si stanno facendo passi avanti decisivi nel rendere praticabili in larga scala nel più breve tempo possibili carburanti avanzati che andranno ad alimentare i motori endotermici più moderni che sono stati inventati.


Ci sono due categorie, gli e-fuels che derivano dagli sviluppi della chimica e i biocarburanti che invece hanno un’origine biologica con materiali che seguirebbero, quindi, un circolo virtuoso di rinnovabilità rispetto alle attuali fonti fossili, di cui si possono fare distinzioni, ma che entrambi agiscono nell’ottica di preservare il nostro patrimonio tecnologico e anzi di lavorare per sviluppare nuove tecnologie a casa nostra.


Dovremmo tutti noi sostenere queste soluzioni per provare a smarcarci dal futuro dominio cinese nel campo e invece riusciamo, come troppo spesso accade e in cui in Italia siamo campioni, a essere i primi tifosi del masochismo che ci porterà a diventare sempre più succubi in nome di qualche emissione in meno e di farsi fighi davanti a chi ha il potere adesso per mostrarsi allineati alla religione scientifica dominante.

Ormai siamo anche stufi di ricordare quanto impatto ambientale e che scarsa etica ci sia nel reperimento dei materiali necessari per la transizione forzata massiva alla mobilità totalmente elettrica, tutti poi vedono che le spese per spostarsi aumenteranno sempre di più e che questa svolta elitaria sarà l’ennesimo sgarbo fatto ai popoli che vogliono il benessere e non l’oscurantismo medievale come portato da questi mono-tecnologia.

I report di giornalisti di inchiesta sono sempre interessanti, ma quando iniziano a essere strumenti di giustificazione delle scelte obbligatorie dei potenti, ritengo inconsciamente nello specifico caso di Milena Gabanelli, perdono immediatamente la forza di rottura che dovrebbero avere per colpire nel segno.

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