“Fit for 55”: quadro già in gran parte definito, ma…

Ecobonus 2024

di Adolfo Urso, ministro dello Sviluppo economico (dall’intervista al “Sole 24 Ore” del 29 ottobre 2022)

Sullo stop alle auto Diesel e benzina dal 2035 c’è già l’accordo di Parlamento e Consiglio Ue, ci siamo trovati un quadro praticamente in gran parte già definito. Ferma restando la scadenza del 2035, bisogna comunque tener presente i risultati ottenuti sulle proposte italiane, relativamente alla curva di riduzione delle emissioni che definisce la ripartizione degli oneri tra le Case produttrici, migliorativa per i nostri veicoli commerciali, alle produzioni di nicchia, alla questione dei CO2 neutral fuels che verrà approfondita con uno studio ad hoc
 
Sarà necessario investire molto in innovazione e sulla filiera dell’accumulo, per questo l’Italia è impegnata in due grandi progetti cosiddetti Ipcei sulle batterie per quasi un miliardo e mezzo. A essi si sommano misure del PNRR e ordinarie. Risorse significative che saranno impegnate nell’ambito di un chiaro disegno strategico. Fino al 2024 sono stati programmati incentivi (sia dal lato dell’offerta sia della domanda) e strumenti per processi di innovazione che attraverso la neutralità tecnologica raggiungano la sostenibilità del cambiamento. Bisogna agire con le stesse motivazioni per garantire la transizione ecologica nei tempi prefissati ma salvaguardando la filiera dell’automotive italiana, con i suoi marchi di eccellenza.

 

Agli impegni assunti per la gigafactory di batterie a Termoli, si deve abbinare la produzione delle Cinquecento elettriche nello stabilimento di Mirafiori. Stiamo dialogando con Stellantis, nell’interesse del Paese che credo coincida con l’interesse dell’azienda.

La transizione ecologica è necessaria ed è anche prima di tutto transizione industriale, ma non possiamo passare dalla dipendenza chs abbiamo avuto dalla Russia per l’energia (che stiamo ancora scontando) a quella tecnologica della Cina che ha prospettiva di diventare lei la nuova superpotenza industriale. Non possiamo passare dal gas russo ai pannelli solari cinesi sarebbe come passare dalla padella alla brace.

Per le batterie elettriche, ad esempio, noi pretenderemo che gli investimenti condivisi saranno fatti con stabilimenti in Italia a salvaguardia della nostra filiera dell’automotive. E la stessa azione riguarderà anche gli investimenti per i semiconduttori da parte di Intel o di altre aziende occidentali: lavoreremo affinché si possano realizzare nel nostro Paese.

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