Europa vs Russia: ecco perché Bruxelles ci ha messi in ginocchio

di Andrea Taschini, manager automotive

 

Sul “Corriere della sera” del 6 settembre 2022, Angelo Panebianco, attento e illustrissimo studioso di questioni internazionali, fa un ritratto perfetto della Russia e delle sue origini, prova tangibile che senza la conoscenza della storia si commettono errori di governo che portano in situazioni critiche interi Paesi e Continenti come purtroppo sta capitando all’Europa di questi tempi.


Aggiungerei, tuttavia, due elementi che possono costituire importanti fattori di riflessione: cercare di cambiare grandi Paesi con tradizioni autarchiche millenarie è un’impresa inutile e fallimentare: l’unica strada è imparare a gestire i rapporti e per questo è necessaria un’ampia cultura trasversale e una capacità di governo alla Churchill per intenderci, elementi che in Europa sono totalmente assenti nelle attuali élite al potere.

 

Panebianco tralascia di ricordare che la Cina è, sebbene la sua storia si ponga al di fuori dalla tradizione europea, speculare alla Russia. Ciò nonostante, l’Europa non sembra prendere le dovute precauzioni nei confronti di Pechino, ma anzi, con la transizione energetica, rischia di mettere in mani ancor più pericolose due settori strategici fondamentali come quello energetico e quello della mobilità.


Le lezioni non bastano mai, ma oggi sarebbe opportuno, vista la drammaticità della situazione, meditare e meditare bene il destino della nostra Europa e del suo assetto strategico nei confronti di 7 miliardi di cittadini che si pongono per scelta o per tradizione, al di fuori dei nostri sistemi democratici.

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