Europa: sull’auto scelte suicide. E la Cina se la ride

di Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia

Nonostante in Italia il segno più fosse ampiamente atteso alla chiusura del semestre, rilevo un chiaro segnale di appiattimento della crescita, con la vecchia coda ordini ormai quasi evasa e con un nuovo portafoglio ordini che langue. Ma soprattutto l’evidenza che i privati non si possono più permettere le auto che i costruttori europei propongono, unita all’altra evidenza che l’elettrico qui da noi resta confinato a una ristretta élite di persone che, per reddito e immagine sociale, può e vuole distinguersi da tutti gli altri.

Sulle élite, sui ridotti volumi e su margini sempre più alti sta puntando tutta la strategia dei costruttori europei, anche se qualcuno comincia a rendersi conto della realtà (VW e la ID.3 senza girarci troppo intorno), spalleggiata da un impianto politico il quale accetta le sistematiche riduzioni di personale e chiusura delle fabbriche ormai totalmente fuori mercato per i falsi fini di salvezza del pianeta rispetto alla competitività del colosso Cina, il vero inquinatore globale, che se la ride e cavalca alla grande tutte le nostre decisioni suicide.

Mancano 11 mesi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, speriamo si faccia in tempo a invertire la rotta prima del completo annichilimento della competitività europea, di tutto il nostro futuro”.


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